TERNI — Pochi giorni dopo aver pianto Ilaria Sula e averne accompagnato al camposanto il corpo straziato, Terni si è risvegliata sotto una fitta pioggia e dentro una nuova cappa di dolore. E orrore.
L’aggressione all’arbitra
Il nome di Ilaria è risuonato negli spogliatoi di un campo di calcio, all’intervallo tra primo e secondo tempo di una partita tra minorenni, arbitrati da una minorenne: Sangemini-Sporting Terni, campionato Allievi Under 17. «Eri da ammazzare da piccola. Dovresti fare la fine di Ilaria. A ’sto punto sarebbe da tirare fuori un coltello». L’arbitra, 17 anni, è stata minacciata così da un dirigente dello Sporting Terni, Ernesto Galli, che ha evocato il femminicidio di Ilaria da parte del fidanzato avvenuto a fine marzo a Roma. È accaduto domenica scorsa nei minuti che precedevano l’inizio della ripresa. Il dispositivo del giudice sportivo, basato sul referto arbitrale, è raggelante. Galli «tra il primo e il secondo tempo entrava nello spogliatoio dell’arbitro, contestando la sua condotta a voce alta e registrando il colloquio con il telefono. Interrotta la registrazione della conversazione, il Galli diceva all’arbitro: eri da ammazzare da piccola. Dovresti fare la fine di Ilaria».
Soltanto alcuni giorni prima, molti giocatori delle due squadre avevano partecipato ai funerali della studentessa ternana.
Il dirigente squalificato fino al 31 dicembre 2028
«L’arbitro espelleva il dirigente» prosegue il giudice sportivo, l’avvocato Attilio Biancifiori «che però faceva resistenza ad allontanarsi, nonostante il fattivo intervento dei dirigenti della squadra avversaria. Infine, mentre l’arbitro stava lasciando l’impianto, il Galli — che si trovava ancora all’esterno dell’impianto stesso — continuava ad alimentare tensioni, incitando i genitori ed affermando che l’arbitro era stato esagerato nel comminare due espulsioni alla sua squadra nel finale». Galli, dirigente accompagnatore regolarmente tesserato con il club ternano, è padre di uno dei giocatori in campo: è stato squalificato fino al 31 dicembre 2028. Un giocatore della Sporting resterà fuori per 12 partite «per aver affermato di volersi togliere i pantaloncini, ponendo in essere gesti osceni e proferendo pesanti allusioni di carattere sessuale». Un altro starà fermo per tre turni: dopo l’espulsione «si rifiutava di uscire dal campo». Di nessuna importanza il risultato, nettamente a favore del Sangemini, comunque.
Ci sarà probabilmente un seguito nelle aule di giustizia: le autorità hanno attenzionato la vicenda. L’avvocato Biancifiore sottolinea che in questo territorio «è ormai quasi la norma dover affrontare ogni settimana casi di violenza verbale e talvolta anche fisica nei confronti degli arbitri. E i genitori dei calciatori sono i peggiori protagonisti di queste storie».
La reazione di Terni
Il presidente della Sporting Terni, Maurizio Gambino, si dissocia: «Auspico che la giustizia federale e, qualora necessario, la giustizia ordinaria, facciano piena luce su questa vicenda». Il capitano Lorenzo Bianchini Riccardi invita l’arbitra a scendere in campo il 27 aprile in occasione della gara con l’Ortana: «Le offriremo un omaggio floreale». Come se bastasse. Il sindaco di Terni Stefano Bandecchi chiede «un anno di reclusione». L’Aia, l’associazione arbitri, ha segnalato la vicenda alla procura federale: ma difficilmente, in quanto già passata in giudicato, ci sarà un nuovo procedimento nei confronti del dirigente.
Il papà di Ilaria Sula: “Dolore infinito”
Il nome di Ilaria Sula continua a risuonare tra le gocce di pioggia e il vento che scende dai monti che circondano la città. E il padre di Ilaria, Flamur, sente così il rinnovarsi del suo lutto e dell’orrore: «Non ho letto, non so nulla, ma soprattutto non voglio sapere nulla di questa storia. Sono incredulo di quello che ho dovuto sentire. E da padre provo un dolore infinito».