MILANO – Dove eravamo rimasti? Un anno e un giorno dopo, San Siro, di nuovo Inter contro Milan. Nel 2024, il derby della seconda stella nerazzurra, con il Diavolo incenerito a fare da spettatore alla festa. Ora ci risiamo, in semifinale di Coppa Italia, un’altra notte senza ritorno. Inzaghi ci arriva per coltivare il sogno Triplete, Conceiçao per inseguire un titolo che garantirebbe anche il pass per l’Europa League. Si riparte dall’1-1 dell’andata, in palio la finale (14 maggio a Roma) con ogni probabilità col Bologna, che ha battuto 3-0 l’Empoli nel primo round. Con un paradosso: l’Inter in lotta su tutti i fronti corre il rischio di restare a bocca asciutta, il Milan potrebbe chiudere con due trofei.
Il patto dell’Inter
Forse anche per questo Inzaghi stasera vuole schierare la formazione tipo. Ieri ha tenuto il gruppo a rapporto prima dell’allenamento. Un discorso in cui ha motivato i giocatori provando a levar loro di dosso le scorie residue della sconfitta con il Bologna. Una sorta di patto con lo spogliatoio per il rush finale di una stagione che potrebbe diventare eccezionale: questo è il momento delle partite senza appello, della fatica legittima (con oggi sono 51 le gare da agosto) ma da cancellare guardando il tesoro luccicante.
Le scelte di formazione dell’Inter
Al netto del portiere di Coppa Martinez, dovrebbe esserci un solo cambio rispetto alla gara del Dall’Ara, con Dimarco sulla corsia mancina al posto di Augusto. In attacco insieme a Lautaro ci sarà ancora Correa: Taremi sembra involuto e Arnautovic ha un problema alla schiena. Il messaggio è chiaro: tutte le competizioni contano, l’Inter non molla neanche la Coppa Italia (questa sarebbe la decima). E poi va invertita la rotta nei derby: quello di oggi è il quinto, finora due sconfitte e due pareggi.
Milan, quanto vale la coppa Italia
Un dato che dà forza al Milan. Il nono posto in campionato obbliga Conceiçao a fare all-in sulla Coppa Italia. Vincerla porterebbe in dote la qualificazione all’Europa League e alla Supercoppa 2026, oltre a un premio di 4,6 milioni (al netto dei ricavi da botteghino). Entrare in Europa dalla porta secondaria non era l’obiettivo prefissato la scorsa estate: l’Inter quest’anno dalla Champions ha ottenuto circa 118 milioni, la Lazio uscita ai quarti di Euroleague ne ha messi insieme 23. La differenza è enorme, ma bisogna cercare di limitare i danni.
Conceiçao, fiducia alla difesa a tre
«Parlerò a fine stagione di tutto quello che sono stati i sei mesi di lavoro qui», ha detto ieri Conceiçao, la cui avventura è ai titoli di coda. La motivazione per il Diavolo ondivago di questo periodo, convincente con l’Udinese e di nuovo deludente con l’Atalanta, non la cerca nel potere di impedire il Triplete dell’Inter: «Siamo focalizzati sul nostro lavoro e nient’altro». Darà fiducia al nuovo sistema di gioco, con la difesa a 3 che alleggerisce dai compiti in marcatura Jimenez e soprattutto Hernandez. Abraham guiderà l’attacco, Gimenez andrà ancora in panchina. Walker e Loftus-Cheek sono recuperati, ma dovrebbero iniziare fuori. Un derby per salvare in parte la stagione, un derby per continuare a sognare il Triplete. Una notte senza ritorno.