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La serie A sa solo litigare, Inter-Roma è un caso: alla fine si gioca domenica

Per i funerali del Papa slittano tutte le partite di sabato prossimo. Tensioni con il Napoli per il match di San Siro

ROMA – Per qualche ora sembrava di essere tornati al 2020, quando il calendario del campionato era incerto fino all’ultimo e lo stilavano i Dpcm. Alla fine di una giornata tumultuosa e quasi 8 ore di discussioni è arrivata la decisione: Inter-Roma si giocherà domenica alle 15 per onorare il lutto del funerale di papa Francesco, come da invito del Consiglio dei ministri. Ma quel termine, “invito”, era stato alla base del tentativo della Lega serie A di andare in direzione opposta, di non spostare Inter-Roma ma ritardarla dalle 18 alle 20.45 di sabato. Era anche pronto il comunicato, annunciato in una lettera dal presidente Ezio Simonelli al governo. Poi, il dietrofront. Rinviate tutte le partite, Lazio-Parma non si giocherà più sabato sera ma lunedì alle 20.45, Como-Genoa domenica alle 12.30.

L’incertezza su Inter-Roma

Cosa è successo? Semplicemente, l’Inter dopo una giornata di barricate, ha dato il via libera a giocare di domenica: quando ha capito cioè di essere l’unico ostacolo al rinvio della partita, la società ha deciso di sostenere la linea del governo – il presidente Marotta e il ministro Giorgetti sono vecchi amici – che invitava allo slittamento di tutte le partite. La giornata infatti era nata alle 13 con l’annuncio di Musumeci: «Le partite di sabato sono sospese». Poi era partito il Dpcm che però non disponeva il rinvio, lo raccomandava. Il presidente del Coni Malagò aveva veicolato il messaggio invitando a “sospendere ogni evento sportivo in programma sabato 26 aprile”. Si erano adeguate la serie B e la serie C. La serie A aveva deciso di spostare le partite di Lazio e Como, ma aveva preso tempo per rivolvere il dilemma su Inter-Roma. Da lì, ore di colloqui e pressioni tra club e con la politica.

L’Inter e la semifinale di Champions

Per tutto il giorno era stata valutata e scartata qualsiasi soluzione. L’Inter voleva evitare di affrontare mercoledì il Barcellona nella semifinale di Champions con un giorno in meno di riposo: i catalani infatti sfideranno sabato sera il Real nella finale di Coppa del Re. La società tifava per rinviare l’incontro con la Roma a data futura: l’unica in cui al momento non è in programma nessuna partita dei nerazzurri è il 21 maggio, tra penultima e ultima giornata di campionato.

Il no di Roma e Napoli

Ma a questa soluzione erano contrarissime Roma e Napoli, il club di De Laurentiis minacciava persino azioni legali: i nerazzurri infatti devono scontare nel prossimo turno le squalifiche di Mkhitaryan e Bastoni. Se Inter-Roma fosse stata rinviata le squalifiche sarebbero state scontate contro il Verona: per il Napoli la possibilità che i suoi rivali per lo scudetto potessero ammortizzare due assenze pesanti contro un’avversaria più abbordabile.

Quando anche dal governo era arrivato il via libera per giocare di sabato almeno il match di San Siro e stava per essere dato l’annuncio, la mossa dell’Inter. Che fa sapere come la decisione sia stata presa dopo un colloquio con Inzaghi e i calciatori per “rispettare il lutto”: d’accordo la Lega e la Roma, in pochi minuti si è deciso per il rinvio. Erano le 20.43.

Lazio furiosa con la Lega

Stasera si giocherà il recupero delle partite rinviate due giorni fa per la morte del Pontefice: alle 18.30 Genoa-Lazio, Parma-Juventus, Torino-Udinese e Cagliari-Fiorentina. La Lazio, già furiosa lunedì, ieri ha denunciato un «atteggiamento ondivago e poco professionale» della Lega, ma potrà godere di due giorni di riposo in più. Persino Lotito così potrà sentirsi parzialmente risarcito

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