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Paradosso Milan, può vincere due trofei in una stagione thriller. Merito di Conceiçao

I rossoneri si sono assicurati un posto nella prossima Supercoppa e, vincendo la Coppa Italia, si garantirebbero anche la partecipazione alla prossima Europa League. Traguardi insperati fino a poche settimane fa

MILANO – Due titoli a zero. È il paradosso ancora possibile che lascia in eredità l’ultimo derby di Milano della stagione: lo ha vinto il Milan, come già successo a Riad in Supercoppa e a settembre in campionato. È curioso come, in un’annata a dir poco mediocre, il Diavolo sia riuscito a trasformarsi nella Kryptonite dell’Inter, svegliata anche dal sogno Triplete: prima Fonseca, poi Conceiçao non hanno mai perso contro Inzaghi. La stagione dei nerazzurri resta ampiamente positiva, e la corsa per scudetto e Champions è aperta, ma per non lasciare nulla ora rischiano di rimanere a bocca asciutta. Mentre il Milan, dovesse vincere la Coppa Italia nella finale del 14 maggio (con ogni probabilità contro il Bologna, che nel primo round della semifinale ha battuto 3-0 l’Empoli), potrebbe salutare dodici mesi complicatissimi aggiungendo due trofei in bacheca (e prendendosi il pass diretto per la prossima Europa League). In più, con il successo sull’Inter il Diavolo si è assicurato un posto nella prossima Supercoppa italiana.

Le mosse vincenti di Conceiçao

Dietro il terzo derby vinto c’è tanto di Conceiçao. L’allenatore portoghese ha azzeccato tutte le mosse, a partire dalla scelta sul centravanti: ancora fiducia a Jovic, che lo ha ripagato con una doppietta e una prestazione totale. Contratto in scadenza a giugno, il serbo sembrava destinato a partire, ma le prestazioni delle ultime settimane stanno creando dei dubbi in società. Si è preso il posto da titolare con tanta abnegazione. Non si è mai risparmiato in allenamento, anche quando non giocava. E ha convinto l’allenatore a dargli una possibilità a Napoli, immediatamente colta. Ha funzionato anche il modulo con la difesa a 3, che ha permesso a Hernandez di scatenarsi sulla corsia mancina insieme a Leao. Verrà confermato da qui a fine stagione, pure in caso di passi falsi (come successo a Pasqua con l’Atalanta). Le prossime partite di campionato saranno prove utili a rodarlo ulteriormente in vista della finale di Coppa.

Milan, ora il nuovo ds: Furlani incontra Tare

A tempo debito andrà fatta una valutazione anche sulle ultime campagne acquisti. Nell’undici sceso in campo dal 1’ non c’era neanche un giocatore arrivato nel mercato invernale, tanto dispendioso ma finora poco efficace. Gimenez è in difficoltà, non segna da oltre due mesi; Joao Felix dopo un avvio scintillante si è perso e tornerà al Chelsea; Sottil e Bondo fanno piccole comparsate; Walker è in recupero dopo la frattura al gomito. Materia di cui da giugno in avanti si occuperà il nuovo direttore sportivo. Oggi è previsto un altro incontro tra l’ad Furlani e Tare, il favorito per il seggio vacante. Non è detto si tratti del colloquio definitivo, ma certo la candidatura dell’ex dirigente della Lazio è al momento la più credibile, anche perché D’Amico resta legato all’Atalanta fino al 2027.

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