TORINO – Kenan Yildiz è pronto a riprendersi il presente e il futuro della Juventus. Domenica all’Allianz Stadium contro il Monza, l’occasione irripetibile contro l’ultima in classifica (a rischio di diventare la peggiore per rendimento da quando il campionato è tornato a 20 squadre) per riscattare la caduta al Tardini che al momento l’ha tagliata fuori dai posti che valgono la Champions, Tudor si affiderà di nuovo ai colpi e al talento del turco, il trascinatore del nuovo corso bianconero: due degli otto gol in stagione sono arrivati nelle ultime quattro partite. La sua presenza è diventata fondamentale per il tecnico croato ma non soltanto: che il numero dieci sia la colonna portante del presente e del futuro lo dimostra l’intenzione del club di blindarlo in vista dell’inevitabile assalto estivo della Premier. È bastato che iniziasse una sola partita dalla panchina, a Parma, per far tornare sulla Terra la Juventus: difficile pensare che si tratti di un caso. Dei quattro gol segnati dai bianconeri nelle ultime sei partite — dato che evidenzia i problemi in zona gol della squadra — due portano la sua firma: contro il Genoa di potenza e tecnica, contro il Lecce sfruttando l’assist di Vlahovic.
La crisi di Kolo Muani e Nico Gonzalez
Domenica il serbo non ci sarà, bloccato da un problema fisico accusato nella sfida di mercoledì, è inevitabile che tutto il peso dell’attacco gravi sulle sue spalle. Kolo Muani, strabordante al suo arrivo con cinque gol in tre partite, ha finito per fermarsi però ai primi di febbraio e non dà garanzie. Mentre Nico Gonzalez, ancora lontano parente del giocatore visto con Fiorentina e Argentina, sta vivendo una stagione complicata: il suo unico gol in campionato risale proprio all’andata con i brianzoli, quando la squadra di Nesta era ancora in corsa per la salvezza.
L’importanza di Yildiz nel bilancio bianconero
Riavvolgendo il nastro della stagione, invece, è impossibile non registrare l’importanza di Yildiz nel bilancio bianconero, seppur deficitario rispetto ai sogni di inizio stagione. Il suo gol in Champions League contro il Psv è stato il certificato d’iscrizione a una dinastia di campioni bianconeri con il numero 10: di Del Piero ha preso esultanza, movenze e il posto nel cuore dei tifosi. Merito anche della doppietta all’Inter, un tatuaggio sul cuore di una tifoseria: a una settimana esatta dai suoi 20 anni, che festeggerà il 4 maggio nel giorno della sfida decisiva per la Champions contro il Bologna, le speranze della Juventus di riprendere la marcia passano dai suoi piedi educati. Il tecnico croato ha strigliato la squadra alla ripresa, consapevole che domenica ci sarà tutto da perdere e che il Monza, quasi spacciato, ha già messo in difficoltà sia Inter che Napoli. Se qualcuno si aspetta regali rischia di restare deluso.