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Barcellona Real 3-2: Kounde ai supplementari regala ai blaugrana la Coppa del Re delle polemiche

Nei tempi regolamentari le reti di Pedri, le due blancos di Mbappé e Tchouameni e Ferran Torres. Il sigillo decisivo al 116’ dopo un errore di Modric. Alla vigilia le lacrime dell’arbitro De Burgos che era stato attaccato dalla tv del club madridista: a fine partita stretta di mano tra il direttore di gara e Florentino Perez

Carlo Ancelotti deve rimandare l’appuntamento con il 16° titolo sulla panchina del Real Madrid e il 31° da allenatore. Dopo la Supercoppa, lascia ai supplementari (3-2) al Barcellona, a Siviglia, anche la Coppa del Re consentendo ai catalani di alzarla al cielo per la 32esima volta, 4 anni dopo l’ultima. Hansi Flick, in attesa di primeggiare anche nel duello in Liga, si toglie la soddisfazione di battere il Real per la terza volta in sei mesi e si conferma l’uomo delle finali: 7 vittorie su 7 (le prime 5 con il Bayern). Per il Barcellona è una vittoria agognata visto che era dal 1990 che non superava i blancos nella finale della Coppa di Spagna. Le ultime due (2011 e 2014) le aveva infatti perse. A ‘La Cartuja’, davanti a 70mila tifosi estasiati, è andato in scena un epilogo denso di emozioni e di polemiche. Alla fine ha vinto la squadra che ha creato di più. Al Real non resta che recriminare per non essere riuscito a gestire un vantaggio conquistato a un quarto d’ora dalla fine. La vigilia del match era stata movimentata: gli attacchi di Real Madrid tv all’arbitro De Burgos, le lacrime del direttore di gara in conferenza stampa, l’irritazione del club blancos. A fine partita la stretta di mano tra il fischietto e il presidente dei galacticos Florentino Perez.

Ancelotti lascia Mbappé in panchina

Memore delle batoste (4-0 e 5-2) nei due precedenti con Flick, Ancelotti ha deciso di proporre una squadra più equilibrata, schierata con il centrocampo a rombo con Bellingham trequartista e una punta in meno, Mbappé, fatto accomodare in panchina. Il tecnico tedesco sul fronte opposto, vista la rinuncia forzata a Lewandowski ha deciso di schierare Ferran Torres come terminale offensivo, con Dani Olmo alle spalle e le frecce Yamal e Raphinha sugli esterni.

Il Real perde subito Mendy per infortunio

Le cose si sono subito complicate per il Real che dopo appena 9’ ha dovuto rinunciare a Mendy, vittima di un problema muscolare, e rimpiazzato con Fran Garcia. Il Barcellona ha fatto la partita e già al quarto d’ora ha protestato per un pallone intercettato con un braccio a terra da Valverde su cross di Raphinha. De Burgos ha ritenuto l’intervento congruo e il Var non lo ha contraddetto.

Pedri sblocca il risultato

L’episodio ha comunque dato fiducia ai catalani, che per due volte hanno impensierito Courtois: prima con un sinistro di Yamal, a fil di palo, e poi con un colpo di testa di Kounde alzato in angolo dal portiere belga. Il Barcellona ha insistito e al 28’ è meritatamente passato: Pedri ha lanciato sulla destra Yamal, che ha tergiversato aspettando l’arrivo del compagno a cui ha restituito alla perfezione il pallone, scagliato col destro sotto l’incrocio dal centrocampista blaugrana.

Gol in fuorigioco di Bellingham, palo di Raphinha

Il Real ha provato a reagire e la prima volta in cui è riuscito a perforare la difesa del Barcellona (35’) ha fatto correre un brivido a Szczesny: Ceballos ha smarcato davanti alla porta Bellingham che ha segnato ma in posizione di evidente fuorigioco. Gli uomini di Flick non sono impressionati e prima della fine del tempo hanno sfiorato il raddoppio con Raphinha che ha colpito in pieno il palo direttamente da calcio d’angolo.

Entra Mbappé, Szczesny salva il Barcellona

In avvio di ripresa, malgrado l’ingresso di Mbappé al posto di Rodrygo, il Barcellona ha provato subito a chiudere i conti con Raphinha ma si è esposto al contropiede del Real che per tre volte ha impegnato severamente Szczesny con Vinicius (2) e proprio con Mbappé. Ancelotti si è giocato il tutto per tutto inserendo Arda Guler e Modric ma al 57’ è stato tradito da Vinicius che prima ha calciato addosso a Szczesny a tu per tu col portiere e poi ha messo un destro dal limite a fil di palo.

Mbappé fa 1-1 su punizione, Tchouameni illude il Real

A dare una mano ad Ancelotti allora ha pensato Mbappè che si è preso la scena al 70’: è andato via alla sua maniera in velocità guadagnandosi una punizione dal limite che ha prontamente trasformato con un gran destro a baciare il palo. Il Real si è esaltato e al 76’ ha ribaltato il risultato con un perfetto stacco di testa di Tchouameni su angolo dalla desta di Guler.

Pari di Ferran Torres, rigore tolto dal Var al Barça al 95′

Il Barcellona si è disperatamente riversato in avanti e, dopo una prodezza di Courtois su Yamal, ha rimesso le cose a posto all’84’: lo stesso Yamal ha lanciato in profondità Ferran Torres che ha saltato Courtois in uscita e ha depositato in rete il 2-2. All’88’ Ancelotti si è visto costretto a togliere Vinicius, vittima di un fastidio muscolare, e allora ha inserito Brahim Diaz. Il Barcellona non si è accontentato di andare ai supplementari e, dopo essersi visto negare un rigore per un tocco da dietro di Rudiger su Ferran Torres, se lo è visto concedere al 95’ per un tuffo di Raphinha su un presunto intervento di Asencio: il Var però ha rimesso le cose a posto chiamando al monitor De Burgos che è tornato sui suoi passi e ha ammonito il brasiliano per simulazione.

Kounde regala il trofeo al Barcellona al 116′

Inevitabile, allora, il prolungamento dove il Barcellona ha deciso di dimostrare di essere il più forte: ha sfiorato il bersaglio prima con un sinistro di Ferran Torres, che ha messo un diagonale in girata a fil di palo a Courtois immobile, quindi con il subentrato Fermin Lopez, che ha calciato alto da favorevole posizione, infine ha segnato il gol-vittoria al 116’ con l’uomo probabilmente meno atteso: Kounde ha intercettato un passaggio di Modric ed è arrivato fino al limite dove ha scagliato un preciso destro nell’angolo facendo impazzire la tifoseria blaugrana. Per Ancelotti un ko amaro che potrebbe segnare definitivamente il suo futuro a Madrid.

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