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Festa a metà per la Juventus. La follia di Yildiz guasta i piani di Tudor

I bianconeri battono il Monza ma il turco si fa espellere: salterà le sfide con Bologna e Lazio, decisive per la corsa alla Champions

Torino – ”La perdita di Yildiz rischia di valere più della presa dei tre punti, perché la Juve quasi certamente giocherà senza il suo giocatore migliore le due partite più importanti della stagione, quelle in casa di Bologna e Lazio, visto che la gomitata al monzese Bianco, punita dopo la revisione alla moviola, rischia di costare al giovane turco un paio di giornate di squalifica. Il ragazzo ha capito alla svelta il senso della sua sciocchezza, ha chiesto scusa a tifosi e compagni (Tudor: “Negli spogliatoi aveva la testa dentro l’asciugamano, non voleva farsi vedere”), ma il suo gesto insensato non è altro che il disvelamento della fragilità psicologica della Juve intera, non soltanto del suo teen ager prezioso. Nemmeno la partita più facile dell’anno, quella in casa contro una retrocedenda alla deriva, è riuscita ad affrontarla in tranquillità, con l’anima in pace di chi sa di poter esercitare il controllo.

Le reti di Gonzalez e Kolo Muani

A Yildiz sono saltati i nervi quando la Juve aveva già due gol di vantaggio e aveva persino risolto l’anemia offensiva dei suoi attaccanti (Nico Gonzalez non segnava da 4 mesi e in campionato l’ha fatto solamente al Monza, Kolo Muani da due mezzo), ma anche in quel primo tempo morbido s’erano intravisti segni d’insicurezza, forse per via dell’inquietudine di essersi ritrovata addosso la Fiorentina e soprattutto la Roma.

La ripresa passata a difendere il risultato

La ripresa è stata un calvario. Tudor è passato prima al 4-4-1 e poi al 3-5-1 (addirittura con il terzino Alberto Costa a fare la mezzala) e la sua squadra non ha saputo far altro che ammassarsi in area in attesa che il tempo passasse: a metà tempo, il Monza era addirittura arrivato al 90% di possesso palla, eppure l’enorme divario tecnico tra le due squadra aveva dovuto in buona parte compensare la difficoltà di giocare con un uomo in meno. Ma per Tudor quel divario non è quello che sembra, perché anche, come mercoledì a Parma, ha accennato ai limiti di personalità di una formazione troppo giovane: “Abbiamo altri pregi, ma una squadra affronterebbe meglio certe situazione, tipo andare su e giù da Parma nel giro di due giorni e fare un tempo in dieci: non avevamo la maturità per gestire la partita in maniera diversa, questo era l’unico modo e si è dimostrato essere quello giusto. Se non avessimo giocato così, avrebbe potuto succedere di tutto”. In pratica, nel giro di cinque giorni Tudor ha passato in rassegna tutte le fragilità di una formazione imperfetta, capace anche di farsi preoccupare da un avversario che ha fatto due punti in quattro mesi. Figurarsi allora cosa succederà con quelli che stanno volando. “Io sono contento di aver vinto così, perché nella sofferenza si cresce meglio e anche per Yildiz quell’errore è scuola. Adesso abbiamo l’opportunità per dimostrare che siamo migliori del Bologna”, anche se per battere il derelitto Monza la Juve ha dovuto tirar fuori, come dice Nico Gonzalez, “unghie, denti, coglioni, tutto”.

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