In quel ruolo giocava Piotr Zielinski. Un polacco di buoni sentimenti. Se ne andò lasciando una immagine sbiadita nella stagione di ozio e anarchia. Tecnico e discontinuo, lezioso e determinato, tagliente e controverso. Se ne andò sicuro di una rivincita nella squadra campione d’Italia. Ma ieri si è alzato dalla panchina solo per accompagnare l’Inter nella ripresa più mesta.
Centrocampista di inserimento. Oggi c’è lo scozzese Scott McTominay, statuario ma sveglio, ha fisicità e tempismo, il tiro per vocazione. Pochi minuti e si è rivelato nella potenza dominante mentre la partita si avviava su un dolente sottoritmo.
Nel confronto tra due giocatori chiave nello stesso ruolo si ricava il divario tra un Napoli e l’altro. Il mercato ha dato al Napoli la fisicità che gli mancava, le conclusioni sbrigative e repentine. Quando si dice: centrocampista di inserimento, giusto? Dopo il secondo gol era spontaneo cercare esagerando nell’euforia della serata altre figure del calcio britannico, Gerrard o Lampard.
Le distanze sono ancora ampie, ma in un calcio così grigio la serata di McTominay svetta, ed i suoi gol portano il Napoli nel primo tempo fuori dall’incubo di fallire un traguardo che sembrava all’improvviso facile.
McTominay è il nome del grande inganno per Vanoli, una volta collaboratore fidato di Conte, ieri sera rivale. Karamoh è stata la sua mossa più puntigliosa per rilevare un difensore, Coco, coinvolto nel naufragio della sua difesa. Vanoli ha lasciato giocare McTominay in posizioni defilate nella speranza di afferrarlo in fase avanzate con un raddoppio. Casadei o Coco o addirittura Linetty, il migliore del Torino, si sono piegati come giunchi nei due micidiali inserimenti del sempre più protagonista scozzese, il bomber che dà anche la dimensione del salto in avanti del Napoli da un anno all’altro.
Il Torino si è rassegnato a subire il placido dominio del Napoli, fluido al centro con un ispirato Lobotka ma un Anguissa in difficoltà, opposto a Linetty, ma forse anche turbato da una condizione imperfetta che l’ha costretto ad uscire. Per fortuna del Napoli il sostituto si è presentato nelle condizioni migliori, Billing, una traversa ha rivelato la sua prepotente voglia di un recupero di credibilità. Si sentiva trascurato, e mostra subito di valere. Gli infortuni sono tuttavia una croce che Conte si porta sulla schiena, suo malgrado in questo suo campionato. Nella ripresa puntualmente sofferta esce anche Buongiorno, l’emergenza aveva costretto il Napoli a riammetterlo subito in formazione.
Troppo presto? Chi sono i giornalisti per affermarlo se non assistono agli allenamenti? Lo sostituisce Rafa Marin con dignità. Anche Lobotka abbandona stremato, con gli esausti Olivera e lo stesso Lobotka. Non si può invece tacere sulla punta di professione. Se McTominay conquista la copertina, Lukaku non dà una presenza discreta per mestiere e fisico. Quattro alla fine, la condizione fisica porta a sperare e pregare. Ma il Napoli trae la sua forza osservando l’Inter. Da ieri ha 3 punti in meno e un’agenda fitta, con il Barcellona segnato in rosso. Non è facile, quanto pesa quello scudetto da difendere nella settimana dello sconforto.