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Napoli, nomi di acquisti e soldi pronti: De Laurentiis torna con il piano

Limate le strategie ma è preferibile il rinvio di un incontro formale con Conte per non turbare la serenità dei rapporti

Fu come dargli le chiavi del Napoli e dire. “Vai avanti tu”. De Laurentiis gli lasciò la guida della società nei dieci giorni di tregua chiesti ai tifosi nella kermesse per Juan Jesus a Trentola Ducenta, 27 maggio 2024 . Un lunedì di svolta, Gasperini si era appena sfilato e la piazza imponeva Antonio Conte. Intransigente, ma tra i pochi che stima. Gli telefonava sul numero della moglie Elisabetta dopo la sua rottura con il Tottenham. C’era già l’invito a Ibiza. L’accordo sembra sia avvenuto proprio in barca al largo delle Baleari. Meglio non poteva andare.

De Laurentiis è da stanotte in Italia, torna dalle Maldive. Presto vedrà Conte. Hanno poco o troppo da dirsi. Subito con rischi di divergenze tra venti giorni o dopo il 25 maggio? Conte è certo di aver fatto il massimo, tollerando anche la cessione di Kvaraskhelia. De Laurentiis lo stesso, non si era mai escluso dalle strategie come negli ultimi 12 mesi. Si tenta di leggere nei retropensieri. De Laurentiis è stato sempre in silenzio, come nell’accordo. Si è arreso alle insistenze per l’acquisto di Lukaku: 30 milioni, 31 anni, un triennale da 6 milioni netti per 12 gol finora, senza ipotesi di plusvalenze. Zitto anche dopo i mancati incassi della Coppa Italia.

Anche sul mercato invernale, se si riflette, più che un mancato acquisto la rinuncia a Garnacho è stata una scelta avveduta. È sparito dai radar della Premier. Si è intanto fatto spazio a Raspadori, 5 gol in 23 partite, il solo con Milik Soulé ad aver segnato due volte su punizione diretta, calciandone meno di 10. Media elevata. Jack è l’asso che Conte ha scoperto alla fine nelle sue tasche, dopo Neres e l’ennesimo infortunio. In un dialogo immaginario, ma non distante dalla realtà, Conte ha valorizzato oltre misura giocatori presi a condizioni di outlet, McTominay il primo, arrivato dove non l’aveva certo condotto il Manchester United.

La fiducia che Conte ha dato a Meret supera per fortuna quella di Spalletti in Ospina, se minacciava di incatenarsi per non perderlo. Di Lorenzo, il superlativo Rrahmani, Olivera anche centrale, Juan Jesus hanno mascherato le assenze prima di Kim poi di Buongiorno nella prima difesa del campionato. Solo 25 gol incassati. Reparto protetto dal genio di Lobotka, robot avanzato. Una difesa granitica ideata da Conte che richiama la tradizione italiana, ma una netta evoluzione del vecchio catenaccio, per la copertura ampia sugli spazi e le palle in uscita, con sviluppo in triangoli sulle corsie esterne.

È mancato Lukaku purtroppo, stenta ad aprire spazi, ma il blocco ha retto. Inevitabile l’acquisto di una punta centrale e di un centrocampista. Sul primo ruolo la scelta di Conte è su nomi che ha già proposto. Opportuno il lavoro di Manna, per una sintesi. Ma De Laurentiis non intende strapparlo alla guida del Napoli. Avrà limato anche il piano finanziario. Gli arabi sono interessati a Osimhen per presentarsi più forti al mondiale Fifa, 14 giugno-13 luglio. Il bonifico di 75 milioni arriverà dall’Al Hlal di Rijad o da Al Ali, la “Città giardino” degli Emirati. Ma De Laurentiis spazia volentieri negli affari. Da Lukaku al cinema troverà l’idea.

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