Questo sito contribuisce alla audience di
 

Bergomi e la telecronaca di Inter-Barcellona: stavolta allo Zio è scappata un po’ la mano

Il racconto della partita del Meazza da parte di Caressa e Bergomi ha davvero superato i confini dell’esagerazione. Battute, urletti, frecciatine, tutto il repertorio emotivo è stato squadernato in momenti di pathos estremo

Gridare è epico? Essere clamorosamente di parte è lirico? Commentare una partita in tivù da tifosi è mitico? Forse no, forse così è un po’ troppo.

E saremmo magari condizionati da quell’”esageroma nen” sabaudo che è da sempre, o dovrebbe essere, la cifra emotiva di ogni intervento critico, però la telecronaca di Inter-Barcellona su Sky da parte di Fabio Caressa e Beppe Bergomi ha davvero superato i confini dell’esagerazione. Lo Zio, interista storico e ci mancherebbe, ha chiuso in lacrime la sua prestazione a San Siro, emozionato come neppure al Bernabeu quando, giovanotto con i baffi, sollevava la Coppa del Mondo davanti al presidente Pertini.

La forma che diventa sostanza

La sfida del Meazza, come sanno anche i sassi, è stata incredibile, e lo stesso era accaduto all’andata in Spagna, sebbene con più sobrietà di telecronaca (ma ancora non era il match decisivo). Però, per tutta la durata dell’incontro ma specialmente nel finale del secondo tempo e nel corso dei supplementari, la curva ultrà nerazzurra di Sky ha davvero impressionato, e a tratti infastidito. Perché non tutti gli spettatori sono tifosi, e perché, comunque, l’appartenenza a un colore non dovrebbe mai dimenticare che una telecronaca è un servizio per tutti. La forma, più che mai in certi casi, diventa sostanza.

Quelle urla fuori luogo

Battute, urletti, frecciatine, tutto il repertorio emotivo è stato squadernato in momenti di pathos estremo, nessuno nega la forza di quei lunghi minuti e neppure la sincerità del trasporto, trasformando però ogni singolo gesto, anche minimo, nell’Iliade o nell’Odissea. Ragazzi, anche meno, grazie. Un campione come Barella sbaglia (nel primo tempo) un paio di disimpegni con grosso rischio collettivo? Secondo i due commentatori, lo fa perché non si accontenta mai della giocata banale e vuole sempre il meglio. Invece no: quelli erano sbagli marchiani, e stop. De Vrij mette un pallone in calcio d’angolo con la punta del piede? Per Bergomi e Caressa è un miracolo, mentre è solo normale mestiere di difensore. Non vogliamo dire che non ci siano stati squarci davvero epici o memorabili, lo abbiamo pure scritto nel nostro articolo di stamattina per Repubblica, ma non c’è mica bisogno di gridarlo. Omero non urlava, eppure stava raccontando Odisseo e Telemaco, mica Bastoni e Dimarco, senza offesa.

La regolarità del gol di Acerbi, giustamente ribadita dal Var, per Bergomi è stata l’occasione per sottolineare le continue lamentele, secondo lui, del Barcellona: ma questo non era successo. “Tutta la partita! Che non si inventino niente!” ha ripetuto lo Zio. Davvero troppo, sia detto con tutto l’affetto dovuto a una persona seria e perbene, un grande ex, un commentatore capace e di solito equilibrato. Ma stavolta, anche a lui è scappata un po’ la mano.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

Barcelona stars fume at referee after Champions League elimination

Mer Mag 7 , 2025
Barcelona's Pedri, Inigo Martinez and Ronald Araujo were far from impressed with referee Szymon Marciniak

Da leggere

P