BERGAMO – Al fischio finale dell’arbitro Sozza Claudio Ranieri è rimasto immobile per venti secondi. Attorno a lui l’inferno, il Gewiss Stadium in festa e Gian Piero Gasperini felice. Poi, entrato in campo per allontanare i suoi giocatori dal direttore di gara, se l’è ritrovato di fronte e non è riuscito a frenarsi: le sue inconsuete proteste (valse un cartellino giallo) per un rigore prima assegnato e poi tolto hanno chiuso una partita tesa, vibrante, in cui la Roma ha riassaporato il gusto amaro della sconfitta (non succedeva dal 15 dicembre) e l’Atalanta ha messo il timbro dell’aritmetica al terzo posto. Sarà di nuovo Champions League, quinta volta nelle ultime sette stagioni.
La Roma vede allontanarsi la Champions…
Per il quarto posto, l’ultimo che porta all’El Dorado europeo, saranno decisive le ultime due giornate. Ci si arriva con quattro squadre in due punti. La Roma ne ha uno di ritardo rispetto a Juventus e Lazio, appaiate a quota 64, poi il Bologna a 62. Paradossalmente, anche il Milan con 60 è ancora in corsa. Di sicuro Tudor, in vantaggio negli scontri diretti con Baroni, ha di nuovo il destino nelle proprie mani: battendo Udinese e Venezia sarebbe in Champions.
…L’Atalanta invece la conquista
Un traguardo prestigioso che l’Atalanta ha festeggiato come voleva, con i suoi tifosi e la squadra in cerchio al centro del campo. Gasperini è sembrato liberato: ha saltellato sul prato accanto ai suoi giocatori senza mai smettere di sorridere. Bisognerà capire se sarà ancora lui a guidare la Dea in Champions. Nonostante le smentite, resta un candidato per la panchina della Roma. I bergamaschi sono un esempio di gestione: in questi anni la proprietà americana ha saputo delegare e gestire, probabilmente meglio di quanto fatto nella Capitale dai Friedkin.
Il guizzo Champions di Sulemana
Il lavoro di Ranieri resta notevolissimo. La Roma ha assorbito l’avvio a ritmi altissimi dell’Atalanta, ripiegandosi su sé stessa come una fisarmonica. Anche nei momenti in cui la marea nerazzurra era più forte, i giallorossi hanno tenuto duro. Incassato il gol di Lookman, un diagonale da tiratore scelto, Ranieri si è aggrappato a Svilar e alla scarsa vena realizzativa di De Ketelaere. Poi, quando i bergamaschi sono calati, ha guadagnato campo. Il colpo di testa di Cristante lo ha rimesso in linea di galleggiamento ma nella ripresa l’Atalanta è ripartita con la stessa intensità forsennata dei primi minuti. Ha aggredito gli avversari senza mai levare il piede dall’acceleratore, superando attimi di spavento quando un contatto tra Koné e Pasalic ha indotto l’arbitro Sozza a indicare il dischetto del rigore, poi tolto con l’ausilio del Var. Gasperini ha azzeccato i cambi, che hanno permesso ai suoi di tenere alta la pressione. Il colpo da tre punti lo ha firmato proprio uno dei subentrati, il 21enne Sulemana, centrocampista ghanese scovato dal ds D’Amico. Così è iniziata la festa.
Atalanta-Roma 2-1 (1-1)
Atalanta (3-4-2-1) Carnesecchi 6 – Kossounou 6, Djimsiti 5.5, De Roon 5.5 – Bellanova 6 (37’ st Ruggeri sv.), Ederson 7, Pasalic 5.5 (23’ st Sulemana 7), Zappacosta 6 – De Ketelaere 5 (23’ st Samardzic 6), Lookman 7 (43’ st Brescianini sv.) –Retegui 6 (43’ st Maldini sv.). All. Gasperini 7.
Roma (3-4-1-2) Svilar 6.5 – Celik 6, Mancini 6, Ndicka 6 – Rensch 5.5 (31’ st Pisilli sv.), Koné 6.5 (41’ st El Shaarawy sv.), Cristante 6.5, Angelino 6 – Soulé 6.5 – Dovbyk 5.5 (41’ st Saelemaekers sv.), Shomurodov 5 (41’ st Baldanzi sv.). All. Ranieri 6.
Arbitro: Sozza 5.5.Reti: 9’ pt Lookman, 32’ pt Cristante, 31’ st Sulemana
Note: ammoniti Djimsiti, Ranieri.
Spettatori: 23.249.