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Conte sfida le pressioni. “Vincere qui è difficile ma si può fare la storia”. Le scelte del tecnico

Le emozioni dell’allenatore: “Avverto la responsabilità: l’obiettivo della Champions è stato centrato in anticipo, ora la ciliegina sulla torta”. McTominay non al top per un problema fisico, però partirà tra i titolari. In attacco Raspadori al fianco di Lukaku. “Neres non ha i 90’”

La quiete prima della tempesta, tra tensioni, scaramanzie e rispetto per il lavoro della squadra. Pochissimi i tifosi all’esterno del Training Center, ieri pomeriggio, ma non si è trattato ovviamente di un segnale di disamore. È il penultimo chilometro della volata scudetto e il Napoli l’affronta al comando, da battistrada, con un carico enorme di pressioni che però nemmeno un vincitore seriale come Antonio Conte può minimizzare, alla vigilia della trasferta di Parma. «Normalità non può essercene: stiamo arrivando alla fine della stagione e abbiamo la fortuna di poterci giocare qualche cosa di importante. Il nostro obiettivo era tornare in Champions League e lo abbiamo raggiunto. Ora bisogna vedere quanto fastidio riusciremo a dare, con la consapevolezza comunque che sono emozioni che ci siamo meritati di vivere e che bisogna essere bravi a gestirle. C’è da tenere conto dell’imponderabile, al di là di tutto il lavoro di preparazione che si può fare in momenti del genere. Il gol subito dal Genoa ce lo ha appena dimostrato, una settimana fa. L’imponderabile tuttavia può girare anche a favore nostro, non per forza contro», ha provato a pensare positivo il tecnico leccese. «Il pari di domenica scorsa ci ha dato molto fastidio, perché avevamo dominato la partita e i nostri avversari erano entrati in area appena otto volte. Sappiamo bene in ogni caso che il calcio è così: non è matematica. È successo anche al City. Dobbiamo essere bravi a indirizzare gli episodi decisivi dalla nostra parte».

Il Napoli si è giocato il suo jolly e adesso non può più recriminare e tanto meno sbagliare. «Pensiamo al Parma, che si gioca la salvezza – ha infatti voltato subito pagina Conte – Pure loro mostreranno le unghie per fare risultato. I miei giocatori sanno di essere in corsa per un obiettivo non preventivabile e che in una piazza come Napoli sarebbe storico. Si sa che c’è differenza nel vivere qui certe situazioni, rispetto ad altre piazze più abituati al successo del nostro calcio. Nell’ambiente ci sono tante tensioni, ma i ragazzi sanno cosa significa vincere uno scudetto in questa città». Il tecnico ha vissuto oltretutto un’altra settimana tribolata. «McTominay ha avuto qualche problemino fisico, però sarà sicuramente della partita. Ho un gruppo che trova sempre la soluzione contro l’emergenza. Neres? Ha aumentato la sua autonomia, ma viene da 50 giorni di assenza e non può avere i 90’». Per questo vicino a Lukaku sarà confermato Raspadori e l’unica novità di formazione sarà la staffetta a centrocampo tra Gilmour e Lobotka, che è infortunato. La contemporaneità con la sfida dell’Inter non è considerata dalla panchina azzurra un fattore decisivo. «Gli aggiornamenti da San Siro non ci condizioneranno, perché in queste situazioni non si può speculare».

La capolista è padrona del suo destino: due vittorie e sarà scudetto. Ma è un testa a testa durissimo e persino per Conte è una volata che scotta. «Sento una grandissima responsabilità, forse persino troppa. Penso di avere le spalle larghe per gestire le pressioni, ma a Napoli c’è indubbiamente un carico particolare. La bella torta che ci avevano chiesto è stata confezionata, con il ritorno in Champions vitale per il club, la rivalutazione della rosa e i tanti sold out al Maradona. Ora manca una ciliegina speciale, perché ci farebbe entrare nella storia di questa città. Dobbiamo avere l’ambizione di essere ricordati per aver vinto lo scudetto».

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