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Addio cara Inter. Inzaghi ha scelto l’oro d’Arabia

Il divorzio nel vertice con i dirigenti: il tecnico rinuncia all’ultimo anno di contratto. Allenerà l’Al-Hilal al Mondiale per club

Milano – Era tutto scritto. Dopo quattro anni, Simone Inzaghi ha deciso di lasciare l’Inter e di accettare la faraonica offerta dell’Al-Hilal. L’atteso incontro di ieri con il presidente Marotta e il ds Ausilio è durato poco più di un’ora, giusto il tempo di salutarsi e magari di parlare di qualche giocatore da portare in Arabia. La scelta di andar via dopo esattamente quattro anni (era arrivato il 3 giugno 2021) e sei trofei, tra cui lo scudetto della seconda stella, Inzaghi l’aveva presa da un po’, e di certo la sconfitta in finale di Champions ha fatto evaporare i restanti dubbi. Il suo ciclo in nerazzurro si è chiuso a Monaco, venerdì sarà a Miami da allenatore dell’Al-Hilal, con cui firmerà un biennale da poco più di 25 milioni di euro a stagione (cifra complessiva di circa 53 milioni). Dicendo addio all’Inter ha rinunciato ai 6,5 milioni che gli sarebbero spettati per l’ultimo anno di contratto.

Le telefonate inutili di Marotta e Ausilio

Nella serata di lunedì, a poche ore dal rendez-vous di ieri, Simone ha ricevuto due telefonate da Marotta e da Ausilio, che hanno sondato il suo umore e gli hanno chiesto se dovessero aspettarsi qualche sorpresa dal colloquio del giorno seguente. Ma lui aveva già deciso. Ieri nel primo pomeriggio un’auto del club nerazzurro ha prelevato Inzaghi e la moglie Gaia Lucariello nella loro casa in zona Moscova e li ha portati in un hotel del centro di Milano, dove ad attenderli c’erano Marotta, Ausilio, il suo braccio destro Baccin e l’avvocato Capellini, l’uomo dei contratti (e non solo) dell’Inter. Hanno evitato il confronto in sede, probabilmente per non essere costretti a esporsi con i giornalisti appostati in viale della Liberazione.

Un incontro breve

L’incontro è stato breve: Simone ha comunicato ai vertici interisti la sua decisione, salutare e andare all’Al-Hilal. Ai dirigenti ha spiegato di aver esaurito ogni motivazione, svuotato di energie anche per il 5-0 col Psg, una delusione troppo forte per poter proseguire. L’Inter ha cercato timidamente di fargli cambiare idea, ma per Inzaghi non era più questione di stipendio o promesse di mercato. Voleva una nuova avventura. Al termine del colloquio Marotta e Ausilio sono rientrati in sede, Simone e la moglie sono stati riportati a casa. Ai cronisti che li aspettavano Inzaghi ha fatto capire di non voler parlare, «non se la sente» ha spiegato la consorte. Il messaggio di saluto dell’allenatore era pronto ed è stato pubblicato pochi minuti dopo l’incontro, ulteriore testimonianza di quanto la decisione fosse stata presa da tempo: «Ogni giorno ho dedicato all’Inter il mio primo e ultimo pensiero. I sei trofei conquistati e i percorsi in Champions sono la testimonianza di quanto il mio lavoro sia stato supportato da una comunione d’intenti. Ai tifosi dico: non vi dimenticherò mai». Sui social la moglie ha aggiunto: «Questo addio pesa come un macigno. Avrei voluto dirgli di restare, ma quattro anni sono tanti, e non me la sono sentita. Ogni ciclo ha un inizio e una fine».

Il commiato di Marotta, ma anche di Zhang

Nel commiato al tecnico Marotta ha sottolineato «la sincerità nel confronto che ha portato alla decisione comune di separare le nostre strade». Più sentito il ringraziamento dell’ex presidente Steven Zhang: «Io per te ci sarò sempre, come tu ci sei stato per me. Il bene non si dimentica. La gioia, l’amicizia, i trofei e la stella. È stato un bellissimo viaggio». Venerdì Inzaghi sarà a Miami, dove si preparerà al Mondiale per club in cui il suo Al-Hilal debutterà con il Real Madrid il 18 giugno. Ai quarti, scherzo del destino, potrebbe sfidare proprio l’Inter.

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