Oslo – Sono passati appena 90’ e l’Italia di Luciano Spalletti si trova già con un piede fuori dal Mondiale del 2026, costretta dopo la disfatta in Norvegia ad affrontare tutto il resto del girone di qualificazione in severa salita, con l’acqua alla gola e una desolante consapevolezza: il salvagente dei play-off ha subito smesso di essere il traguardo minimo ed è diventato quello massimo. Il tracollo degli azzurri è stato generale e c’entra solamente in parte l’emergenza difensiva, che era stato il motivo principale di preoccupazione nella marcia di avvicinamento alla trasferta di Oslo.
Una implosione collettiva
I tre gol subiti da Gigio Donnarumma sono stati infatti la conseguenza dell’implosione dell’intera squadra e non di un singolo reparto, che al fischio finale ha lasciato senza parole il portiere pure nel suo ruolo di capitano e leader. «Non ho spiegazioni al momento. Bisogna rendersi conto dei motivi della nostra prestazione, perché i tifosi non meritano questo. Da una serata del genere dobbiamo uscire insieme e più uniti di prima. Ora c’è bisogno di un esame di coscienza, di fare mea culpa. Siamo l’Italia e non sono accettabili prestazioni simili. Siamo con il mister».
Spalletti: “Non no bisogno dell’aiuto di nessuno”
Ma dopodomani c’è già la sfida di Reggio Emilia contro la Moldova e i processi dovranno dunque essere quanto meno rimandati. Per questo il presidente federale Gabriele Gravina ha subito invitato Spalletti a voltare pagina, durante un rapido confronto a quattr’occhi all’Ullevaal Stadion. L’espressione sconcertata e a tratti stravolta del ct ha fatto venire in mente l’Urlo di Munch, il celebre dipinto esposto al vicino Nasjonalmuseet di Oslo. «Purtroppo è stata una sconfitta netta, non siamo riusciti a imbastire nulla per rimettere in discussione il risultato e sono mancate anche le soluzioni personali. Siamo arrivati in Norvegia con il fiato tirato e questo un po’ lo sapevamo già, ma negli atteggiamenti siamo stati troppo remissivi e bisognava fare qualcosa di più. Mondiale a rischio? Nel calcio non ci si arrende mai e tutto è sempre possibile. Se mi sento solo? Non è così e comunque non ho bisogno del soccorso di nessuno, mi sento io in ogni caso il responsabile per questa situazione. La Figc e Buffon si impegnano per tamponare i problemi, poi però tocca a me cambiare forse delle scelte, se la squadra appare così arrendevole».
Spalletti: “Queto progetto resta il migliore che abbiamo valutato”
È bastata la prima spallata di Sorloth per indirizzare in maniera definitiva la sfida dalla parte della Norvegia. «Il primo gol poteva essere evitabile e poi negli spazi larghi con un paio di individualità i nostri avversari ci hanno messo in difficoltà. Per questo è stato tutto più difficile. Dopo il 2-0 loro ripiegavano bene e la mancanza di giocatori che saltano l’uomo ha fatto la differenza», è stata la sintesi amara di Spalletti, che proverà a invertire la tendenza negativa contro la Moldova con almeno cinque cambi. Ma il ct formalmente non ha bocciato nessuno. «Io vado avanti con questo gruppo. C’è da migliorare, non possiamo dare vantaggi come è successo qui a Oslo. Questo progetto resta però il migliore che abbiamo valutato». C’è il rischio concreto che per tornare al Mondiale non basti…