MILANO – La Lega Serie A si oppone “con fermezza” alla “riforma del sistema di vendita dei diritti audiovisivi” studiata dal governo, che prevede il ritorno all’esclusiva, su base triennale, e un aumento della quota di proventi dei diritti che la stessa Serie A deve trasferire alle serie minori come mutualità, oggi fissata al 10 per cento. L’associazione dei 20 club del massimo campionato, in una nota ufficiale parla di “un disegno di legge predisposto senza che vi sia stata alcuna interlocuzione preventiva con la Lega stessa”. In particolare, la Lega è contraria “a qualsiasi forma di incremento della mutualità esterna”.
Stupore per la mancanza di confronto
“All’esito del Consiglio di Lega svoltosi oggi, il Presidente Ezio Simonelli, a nome della Lega Serie A, manifesta con fermezza il proprio stupore per aver appreso, solamente tramite gli organi di stampa, di una riforma del sistema di vendita dei diritti audiovisivi che riguarda direttamente le sue associate. Esprime, al tempo stesso, la contrarietà della Serie A a un disegno di legge predisposto senza che vi sia stata alcuna interlocuzione preventiva con la Lega stessa”, si legge.
No all’incremento della mutualità esterna
“La Lega Serie A evidenzia, soprattutto, la propria netta opposizione a qualsiasi forma di incremento della mutualità esterna che vada a sottrarre ulteriori risorse fondamentali allo sviluppo e alla sostenibilità della Serie A, la quale già peraltro contribuisce al sostegno delle categorie inferiori nella misura del 10 per cento dei diritti audiovisivi”, prosegue la nota.
Allarme per la pirateria audiovisiva
“Infine, la Lega Serie A ribadisce con enorme preoccupazione i dannosi effetti del dilagante fenomeno della pirateria audiovisiva, che continua a penalizzare in modo grave e diretto il valore dell’intero sistema sportivo con perdite stimate in oltre 300 milioni di euro annui. La pirateria uccide il calcio”, conclude la Lega di Serie A.
Abodi risponde: “È una bozza, modifichiamola”
Alla nota della Serie A ha risposto Andrea Abodi, ministro allo Sport: “C’è un clamoroso equivoco. La Lega non ha compreso che si tratta solo di una prima bozza tecnica, condivisa per ora solo con i ministeri interessati. Il percorso è lungo, dura un anno. Non c’è nessun blitz “. Nello specifico Abodi, parlando coi cronisti, ha poi difeso la bozza di riforma nei suoi contenuti: “I temi vengono affrontati in modo innovativo, penso all’ipotesi eventuale di una cessione dei diritti televisivi anche a un solo operatore, che oggi non è prevista. In ogni caso, vogliamo piena condivisione e la Lega per noi è un interlocutore primario. La reazione della Serie A è frutto di un equivoco. La norma sui diritti fa parte della legge delega O hanno fatto finta di non aver compreso di cosa si trattasse. Se mi avessero chiamato prima avrei spiegato loro tutto. Non abbiamo ancora iniziato la strada e già si giudica l’arrivo”, conclude il ministro.
Abodi risponde: “