MILANO – Oggi Rino Gattuso rientra in Spagna, nella sua casa di Marbella. Ma quando tornerà in Italia, lo farà da ct della Nazionale. La sua presentazione ufficiale, salvo imprevisti, è fissata per la settimana prossima. Nei due giorni del decisivo blitz a Roma, Gattuso ha incontrato, oltre al capodelegazione e ds del Club Italia Gigi Buffon che ne ha caldeggiato l’ingaggio, anche l’avvocato Giancarlo Viglione. Ma soprattutto ieri, nello studio del responsabile dell’ufficio legislativo della Figc, è andato in scena il contatto più importante, quello col presidente Gabriele Gravina, al telefono.
Gttuso, pronto contratto di un anno
La firma sembra la classica formalità: contratto di un anno, fino al Mondiale 2026, nella speranza che la qualificazione venga raggiunta e che il risultato in America possa portare al prolungamento biennale, fino all’Europeo 2028.
Un Mondiale da conquistare
Per ora l’orizzonte è limitato e obbligato. La missione è scritta nero su bianco: riportare al Mondiale l’Italia, che non lo gioca dal 2014 in Brasile e che ha iniziato nella maniera peggiore il girone di qualificazione a Usa-Canada-Messico 2026, perdendo per 3-0 in Norvegia la partita che è costata la panchina a Spalletti, vincendo solo per 2-0 con la Moldova e avvicinandosi pericolosamente ai play-off di marzo.
Quanto guadagnerà Gattuso da ct
Cadute via via tutte le candidature alternative — da Ranieri a Pioli, da De Rossi a Mancini, da Cannavaro a un’ipotesi straniera (Mourinho) — quella di Gattuso si è fatta sempre più forte. L’ha sostenuta con convinzione Buffon, ribadendo che serviva un ct capace di affrontare con coraggio, concretezza e senso del gruppo il momento forse più difficile della storia azzurra. Le grandi nazionali sono ormai da anni superiori tecnicamente all’Italia e più di qualche calciatore considera un fastidio la convocazione. A differenza di altri, l’ex mediano campione del mondo con Lippi non si è spaventato, non ha mostrato tentennamenti di fronte alla proposta e ha convinto Gravina. Si è abituato alle sfide più difficili e non fa questioni di soldi: l’ingaggio, secondo consuetudine, dovrebbe aggirarsi intorno ai 2 milioni.
Il possibile ritorno di Prandelli
Avrà però bisogno del massimo sostegno nel complicato rapporto coi club e nel lavoro, che sarà insieme tecnico, tattico e da motivatore. Sarà importante anche il probabile ritorno nel Club Italia di Cesare Prandelli, ct dal 2010 al 2014 e vicecampione d’Europa: verosimilmente sarà coordinatore tecnico tra settore giovanile, settore tecnico e Club Italia per i vivai azzurri (Viscidi è confermato al coordinamento delle Under).
Lo staff di Gattuso
Gattuso chiede uno staff il più possibile completo. Dovrebbe portare i 5 collaboratori della stagione con l’Hajduk Spalato: il vice Riccio, i preparatori Dominici e Tenderini, il match-analyst Sangermani, l’allenatore dei portieri Perrone. La Figc aggiungerebbe Baldi e Mannucci, già con Spalletti, e Lupatelli come secondo allenatore dei portieri. Gattuso vuole con sé anche Bonucci, che ha avuto capitano al Milan e oggi è nello staff dell’Under 20. La Figc valuterà per il Club Italia altri ex azzurri, come Barzagli, per rafforzare senso di appartenenza.
Ma intanto si riparte da Rino Gattuso, «l’anima del Mondiale 2006, il leader di quella squadra insieme a Cannavaro», come lo ha definito Buffon al corso per direttori sportivi. Trasmettere lo stesso spirito a Donnarumma, Tonali, Barella e Di Lorenzo, i leader tecnici della Nazionale appassita di oggi, sarebbe un buon punto di partenza.