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Chivu: “Sono lo psicologo dei giocatori dell’Inter dopo la finale di Champions persa 5-0”

Il nuovo allenatore esordisce nel Mondiale per club (alle 3 della notte tra martedì e mercoledì) a migliaia di chilometri da casa, al Rose Bowl contro il Monterrey

PASADENA – Prima ancora che allenatore, gli tocca fare lo psicologo. “Parlo molto con i calciatori, per capire quanto soffrano per Monaco”, ha detto a Dazn Cristian Chivu, che non ha ancora diretto una partita della prima squadra nerazzurra, “ma ho già dovuto fare un sacco di conferenze stampa”, ha fatto notare nella pancia dello stadio Rose Bowl, dove alle 3 di notte di mercoledì (ora italiana) affronterà i messicani del Monterrey, nella prima partita dell’Inter al Mondiale per club. Si trova nella stessa condizione di Sergio Conceição, che lo scorso gennaio prese il Milan all’alba di un nuovo torneo: in quel caso era la Supercoppa, e il portoghese la vinse.

Moduli o principi? La risposta del tecnico

Ai tifosi, che da giorni si arrovellano sul modulo che Chivu proporrà all’Inter, il tecnico risponde così: “In Italia si parla molto di moduli, ma contano di più i principi di gioco. Negli ultimi anni l’Inter ha avuto principi che hanno permesso di ottenere risultati importanti. Ci vogliono fluidità e mobilità. Non bisogna dare punti di riferimento, che vengano a prenderci a uomo o che restino a difesa della porta”. È quindi lecito pensare che affronterà il Monterrey con un 3-5-2 di inzaghiana memoria, lo stesso modulo proposto nelle ultime settimane a Parma, nello scorso campionato. Per portare il suo calcio, “ovviamente ci sarà bisogno di tempo. Ma qualcosina si vedrà già domani”.

Le scelte di formazione restano coperte

Sulla probabile formazione, Chivu ha dato ben poche indicazioni: “Lautaro e Thuram hanno giocato con le loro nazionali. Lautaro è arrivato subito, Thuram dopo, perché ha giocato la seconda partita con la Francia. Lo vedrete in campo, nel corso del torneo”. Stessa non-indicazione per i nuovi arrivati: Luis Henrique è “indietro di condizione, perché rientrato dalle vacanze”, mentre Petar Sucic è “un po’ più pronto”.

Il giudizio sugli avversari e sul calcio americano

Degli avversari, Chivu ha detto: “Del Monterrey conosco Canales, Ocampos, Ramos. E anche il loro allenatore. È una buona squadra, ambiziosa. Il calcio europeo è più organizzato, ma in America sono più spensierati e si divertono di più. Il massimo sarebbe trovare un mix. Talento qui c’è sempre stato e sempre ci sarà”.

Dimenticare Monaco e guardare avanti

Sull’effetto che ha avuto la sconfitta di Monaco sul morale dell’Inter – che, solo a nominarla, fa cambiare espressione ai giocatori – Chivu ha detto: “Bisogna non pensare al passato, perché quello non si cambia. Questa è la fine della stagione 2024/25. L’Inter dovrà essere qui la miglior versione del gruppo e della squadra. Non cerchiamo scuse né alibi riguardo alle condizioni fisiche e mentali”.

Il valore della sfida per l’Inter

L’occasione di correre per un nuovo torneo è troppo grande per essere sprecata. E il tecnico sa che partire con una sconfitta sarebbe un disastro: “In una competizione del genere ogni partita è importante. Nessuno ti regala nulla. C’è un’ambizione in più, una voglia in più. Per me si parte sempre dal 50/50 e bisogna sempre fare meglio dell’avversario. La squadra deve avere l’ambizione e l’orgoglio di entrare in campo e far vedere quello che ha fatto negli ultimi anni. Questa è una competizione importante e, come tale, la affronteremo”.

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