L’Audi Field di Washington, lo stadio in cui la Juventus ha iniziato il suo cammino nel Mondiale per club, sarà a lungo la casa di Sofia Cantore. L’attaccante ha infatti spinto il calcio femminile italiano oltre i propri limiti: sarà la prima calciatrice italiana a giocare nella National Women’s Soccer League con la maglia delle Washington Spirits. Un sogno che diventa realtà per Cantore, partita da Lomaniga, una frazione di poco più di 500 abitanti del comune di Missaglia, vicino Lecco, per sbarcare nella capitale degli Stati Uniti nel campionato più prestigioso del Mondo.
Un trasferimento da record per Cantore
Negli Stati Uniti il calcio femminile è una realtà consolidata: lo dimostrano i cinque ori, un argento e un bronzo alle Olimpiadi, oltre a quattro Mondiali, un secondo e tre terzi posti. Lo conferma soprattutto il trattamento economico delle calciatrici nel campionato statunitense, forse non ancora paragonabile a quello maschile, ma sicuramente superiore a quanto si percepisce nel Vecchio Continente. Il trasferimento di Cantore, classe 1999, stabilisce infatti un record per il calcio italiano: 300.000 euro. Non siamo neanche vicino alle centinaia di milioni di euro che si vedono nel calcio maschile, ma rappresenta comunque un record per la nostra Serie A: la crescita di un movimento passa anche da questo.
Da dove è partita Sofia Cantore
La storia di Cantore è un esempio di come la forza di volontà e la perseveranza siano i migliori alleati del talento. Ha iniziato infatti a soli sei anni nella squadra dell’oratorio San Vittore Martire di Missaglia, 9000 abitanti a 38 chilometri da Lecco. Un percorso iniziato nei campionati Csi, proseguito con la maglia del Fiammamonza dalle giovanili fino alla Serie C: prima che su di lei si posasse l’occhio attento della Juventus Women. Arrivata in bianconero a 18 anni, ha subito mostrato le sue doti tecniche e di carattere: forte fisicamente e anche veloce, ha superato in campo le avversarie giocando in attacco e adattandosi, recuperando anche da un grave infortunio al ginocchio nel 2020. Partita in prestito per Verona, Sassuolo e Firenze, è infine tornata a Torino dove è diventata un punto di riferimento. Per lei 7 titoli, 38 reti in 128 presenze e la chiamata dagli Usa, per scrivere un’altra pagine di storia del calcio femminile italiano.
La lettera d’addio di Cantore
Anche se alla chiamata delle Washington Spirits è impossibile dire di no, Cantore resta indissolubilmente legata alla Juventus Women, realtà che ha salutato con una lettera prima di partire per gli Usa: “Cara Juve, nel nome del mio direttore Stefano Braghin, io ti ringrazio dal profondo del mio cuore. Un grazie lo voglio riservare anche e soprattutto ai nostri tifosi che, nonostante anni meno gloriosi di altri, ci hanno sempre sostenuto con quella passione che solo chi ama follemente questi colori ha dentro di sé. Ci avete sempre creduto, nei momenti difficili siete stati la nostra spinta in più, nei momenti più felici avete fatto da cornice ai nostri traguardi. Ed infine mi rivolgo a voi, alle mie compagne di squadra ed amiche che ho avuto l’onore di incontrare in questo percorso…un grazie sarebbe riduttivo, per questo mi sento di dedicarvi un piccolo pensiero. Ognuna di voi ha reso più speciale gli anni trascorsi con questi colori”. Il sogno a stelle e strisce di Cantore è appena iniziato.