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Gli arbitri come i poliziotti: stesse pene per chi li aggredisce. Zappi (Aia): “Legge storica”

Il governo ha approvato il decreto sport presentato dal ministro Abodi

Il presidente dell’Aia, Antonio Zappi, parla di «legge storica». La violenza sugli arbitri entra nel codice penale, equiparata alle lesioni a pubblico ufficiale. Un intervento che l’Assoarbitri chiedeva da tempo, inserito nel decreto sport presentato dal ministro Abodi e approvato ieri in Consiglio dei ministri. In verità una norma già c’era: è stata introdotta nel 2019, modificando la legge 401/1989 per estendere le sanzioni del codice penale per violenza, minaccia, resistenza e lesioni a pubblico ufficiale ai casi in cui le vittime siano gli arbitri. Adesso di fatto viene istituito il reato di lesioni ai direttori di gara: il decreto legge modifica anche il titolo dell’articolo 583-quater del codice penale che diventa «Lesioni personali a un ufficiale o agente di polizia nell’atto o a causa dell’adempimento delle funzioni, non ché agli arbitri che assicurano la regolarità delle manifestazioni sportive, a personale sanitario e a chiunque svolga attività ausiliarie a essa funzionali». Insomma, picchiare un arbitro equivale a ferire un poliziotto: la pena va da due a cinque anni di reclusione (che possono arrivare fino a dieci o sedici per lesioni gravi o gravissime), il reato è perseguibile d’ufficio, l’arresto è facoltativo.

Riforma dal valore simbolico

La riforma ha un valore fortemente simbolico e politico più che pratico: rafforza la tutela degli arbitri e richiama l’attenzione su una piaga in aumento. In questa stagione le aggressioni sono state 648, con 371 giorni di prognosi. Gli episodi di violenza sono raddoppiati nel giro di due anni: erano 342 nel 2022/23, nel 2023/24 sono saliti a 528 (dieci i procedimenti conclusi negli ultimi cinque mesi con risarcimenti a favore degli arbitri aggrediti). Il caso più eclatante è stato quello di Diego Alfonzetti, l’arbitro diciannovenne aggredito da giocatori minorenni a Riposto, in provincia di Catania, durante una partita del campionato Allievi: inseguito, accerchiato e colpito con calci, pugni e persino con una bandierina, finito in ospedale con sette giorni di prognosi. Sul piano sportivo, nel 2023 erano state aumentate le sanzioni a giocatori e dirigenti che picchiano ufficiali di gara: due anni di squalifica, quattro in caso di lesioni refertate, oltre a punti di penalizzazione per i club coinvolti. «Provo gioia ed emozione per questa grande battaglia di civiltà», ha aggiunto Zappi, citando il nuovo Osservatorio istituito due mesi fa da Gravina in Figc per analizzare episodi di violenza sugli arbitri e promuovere iniziative a loro favore. Nel decreto non è stato ancora nominato un commissario per gli stadi: ci sarà un emendamento in sede di conversione.

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