SEATTLE — I due argentini. Il capitano e il ragazzino. A regalare la prima vittoria all’Inter di Chivu sono stati Lautaro Martínez e Valentín Carboni, entrambi in gol nel secondo tempo con reti improbabili, per ragioni diverse. Bellissima la prima del Toro, una rovesciata in torsione che il diretto interessato, a caldo, ha commentato così: «Non so come ho fatto quel gol, perché non l’ho ancora rivisto». Astuta e figlia dell’istinto, invece, la seconda, segnata nel secondo minuto di recupero dal ventenne di Buenos Aires, mancino puro che con pragmatismo ha aperto il piattone. Così l’Inter, ora a 4 punti, si prepara ad affrontare il River Plate nell’ultima giornata del girone. E dire che la partita si era messa malissimo, con l’Urawa Red Diamonds – ottavi in classifica nel campionato giapponese – che per 77 minuti hanno sognato l’impresa da cartoon di Holly e Benji, battendo la finalista di Champions League.
«la cronaca della partita»
I troppi errori dell’Inter
Alla frenesia dell’Inter, che al Lumen Field di Seattle ha portato la velocità di passo dei marciapiedi milanesi, l’Urawa ha risposto con la flemma dei giardini di bonsai, di cui Saitama è la capitale. Nel primo tempo la palla l’hanno fatta girare quasi sempre i nerazzurri – schierati in un 3-4-2-1 “gasperiniano” – ma alla prima occasione a segnare sono state le maglie bianche: pasticcio in corsia tra Zalewski e Dimarco, palla persa, assist di Kaneko e rete di Watanabe, con deviazione di Darmian. Un gol nato da un’azione scolastica, che ha messo in mostra tutti i limiti difensivi dell’Inter: Carlos Augusto che si è fatto saltare e i compagni che non l’hanno aiutato. Lautaro, innescato da Asllani, ha provato a pareggiare con una bella girata di testa, ma ha colpito la traversa. I nerazzurri sono andati alla pausa con l’84 per cento di possesso palla e nove tiri, di cui nessuno in porta.
«la classifica del girone dell’Inter»
Pio Esposito al posto del fratello Sebastiano
La ripresa per l’Inter si è aperta con due cambi. A entrare in campo sono stati un anziano, il trentaseienne Mkhitaryan per Zalewski, e un giovanissimo, il quasi ventenne Pio Esposito, pupillo di Chivu, che lo ha cresciuto da quando aveva 13 anni e nelle giovanili gli ha messo al braccio per la prima volta la fascia di capitano. Ha preso il posto del fratello Sebastiano.
Il gran gol di Lautaro
Con i ragazzini sta lavorando Lautaro, che nelle lunghe ore del ritiro cerca di stare il più possibile con loro, li consiglia, li aiuta a tenere alto il morale in un gruppo ancora palesemente scosso dalla «botta bella forte» di Monaco, per usare le parole di Bastoni. E alla fine è stato lui, il capitano, a raddrizzare la partita con una semirovesciata in caduta, gesto tecnico improbabile e difficilissimo. È la sua rete numero 17 nel 2025, fra tutte le competizioni. Al 92’ è arrivato anche il gol di Carboni, altra creatura di Chivu negli anni delle giovanili. Mancino, con un destro guizzante ha restituito il sorriso agli interisti. Non è abbastanza per essere felici, ma quasi. «Dobbiamo sporcarci le mani, perché questo conta nelle competizioni corte come questa», ha chiosato Lautaro. «Sono contento di tutti», taglia corto Chivu.
Marotta: “Çalhanoglu non ha chiesto la cessione”
A dare calore a questo Mondiale per club è stata la curva dei tifosi dell’Urawa, la più calda del Giappone, che ha cantato incessantemente sotto la scritta “Welcome to Lumen Field, home of 12”, dove il numero sta a indicare che il pubblico è il dodicesimo uomo in campo. Non è stato vero per l’Inter, supportata – si fa per dire – dal batter di mani di gruppetti di turisti. I dirigenti nerazzurri accelerano per Bonny del Parma. E su Çalhanoglu, inseguito dal Galatasaray, il presidente Marotta è laconico: «Rientra nel progetto tecnico e non ha chiesto di andare via».
Il tabellino di Inter-Urawa Red Diamonds
Inter 2 (Lautaro 33’ st, Carboni 47’ st)
Urawa Red Diamonds 1 (Watanabe 11’ pt)
Inter (3-4-2-1): Sommer 6 – Darmian 5, De Vrij 5.5, Carlos Augusto 5 – Luis Henrique 5 (41’ st Sucic sv), Barella 6, Asllani 5.5 (27’ st Carboni 7), Dimarco 5 (27’ st Bastoni 6) – S. Esposito 5.5 (1’ st P. Esposito 6), Zalewski 5 (1’ st Mkhitaryan 6) – Lautaro 7.5. All. Chivu 6.5.
Urawa Red Diamonds: (4-2-3-1): Nishikawa 6 – Ishihara 6, Danilo Boza 5.5, Høibråten 5.5, Naganuma 6 (42’ st Ogiwara sv) – Gustafson 6.5 (42’ st Haraguchi sv), Yasui 6 – Kaneko 7 (20’ st Sekine 5.5), Mateus Savio 6 (34’ st Matsumoto sv), Watanabe 7 – Matsuo 6 (34’ st Santana sv). All. Skorza 5.5.
Arbitro: Beida (Mtn) 6.
Note: ammoniti Nishikawa, Sekine e Santana. Spettatori: 25.090.