MILANO – Un attacco da ricostruire. Non manca ormai molto al raduno del Milan, previsto dal 7 luglio a Milanello (i giocatori inizieranno a fare i primi test già tra il 4 e il 5), ma la rosa è ancora in definizione. Il reparto con maggiori cambiamenti è quello offensivo: c’è chi è già andato via, chi lo farà presto – vedasi in un altro ruolo anche Theo Hernandez, che sta aprendo all’Al-Hilal – chi, ovviamente, arriverà. Andiamo con ordine, partendo dagli addii sicuri.
Le partenze di Abraham a Jovic
Innanzitutto Abraham, rientrato alla Roma dopo una stagione in chiaroscuro: l’inglese, anche per l’alto ingaggio (4.5 milioni annui), non verrà riscattato. Discorso diverso per Saelemaekers, che la scorsa estate fece il percorso opposto: il belga piace ad Allegri per duttilità e intelligenza tattica, potrebbe restare a Milano. Non andrà così per Jovic, a cui non è stato rinnovato il contratto. Il club rossonero lo avrebbe potuto fare entro il 20 giugno, ha scelto di far passare il termine: il centravanti serbo sarà libero da luglio, è già finito nei radar del Botafogo in Brasile.
Cosa succede con Gimenez e Camarda
Sono invece in corso ragionamenti su Camarda. Una cosa è sicura: la sua gestione sarà diversa rispetto agli ultimi mesi. Tradotto: andrà in prestito, per giocare il più possibile, come è giusto che sia a 17 anni. La speranza è di poterlo far crescere in serie A, ma verranno prese in considerazione anche proposte dalla B (Monza su tutti). Gimenez dovrebbe essere parte dell’attacco del Milan che verrà. Allegri lo conoscerà presto e avrà modo di valutarlo. La sensazione però è che si darà al messicano almeno un’altra stagione per dimostrare il suo valore, e anche per provare a far fruttare l’investimento di oltre 30 milioni fatto a gennaio.
Chi arriva: da Vlahovic alla suggestione Osimhen
Al netto della situazione sugli esterni d’attacco, servirà in ogni caso un nuovo centravanti. I tavoli aperti sono diversi. Vlahovic è in uscita dalla Juventus, che potrebbe farlo partire per una cifra non eccessiva. Il problema è l’ingaggio da 12 milioni, ma Dusan per tornare a lavorare con Allegri (e rilanciarsi) potrebbe rinunciare a qualcosa fronte stipendio. Una situazione da monitorare, come quella di Retegui. Il capocannoniere dell’ultimo campionato convince per il contributo che potrebbe dare nell’immediato e anche per il potenziale ancora inespresso, ma l’Atalanta vorrebbe tenerselo. C’è poi quella che è a oggi una suggestione, poco più, e porta a Osimhen. Un’idea legata al mercato in uscita, più precisamente a Leao: dovesse arrivare un’offerta fuori mercato per Rafa (il Bayern Monaco continua a pensarci), dai 90 milioni in su, parte del ricavato potrebbe essere usato per prendere l’attaccante in uscita dal Napoli. La clausola rescissoria da 75 milioni, sfruttabile dal primo al 15 luglio, è valida solo per squadre straniere. Nel caso, quindi, bisognerà trattare con De Laurentiis. Il rebus punta, insomma, non avrà un epilogo rapido.