MILANO – A poco più di due anni dalla scomparsa del capostipite Silvio, la fine dell’era Fininvest nel calcio potrebbe formalmente avvenire nelle prossime ore, se andrà in porto la trattativa per il passaggio del controllo del Monza dalla holding della famiglia Berlusconi al fondo statunitense Beckett Layne Ventures. L’operazione, condotta in prima persona dall’ad di Fininvest Pellegrino, sembra vicina alla conclusione. L’indicazione della famiglia è chiara, come ha spiegato Paolo Berlusconi: «Il progetto era legato a Silvio. Ora, senza mio fratello, ha perso la spinta propulsiva. È arrivato il momento di vendere».
L’addio dopo la retrocessione
Dopo tre anni di serie A, un 11° e un 12° posto e la retrocessione in B lo scorso maggio e dopo alcune trattative saltate nel 2024 e nel 2025, la constatazione che questa offerta americana può essere quella giusta si accompagna all’eloquente conteggio dei soldi spesi dalla holding dal 2018, quando il patriarca rilevò il Monza in serie C: quasi 270 milioni di euro. Questo addio al pallone dell’azienda può avere come effetto correlato, certo non secondario, l’uscita di scena da un ruolo operativo di Adriano Galliani, l’uomo che ha governato come amministratore delegato e vicepresidente vicario sia il Milan glorioso dei 29 anni di Silvio Berlusconi sia l’avventura monzese e che ha gestito da dirigente di vertice del calcio italiano e della Lega Calcio passaggi storici cruciali, a partire dalla distribuzione dei diritti tv. È possibile che Galliani mantenga un incarico nel nuovo Monza, ma non necessariamente si tratterà di una poltrona da dirigente sul campo: il ds in pectore è l’ex romanista Nicolas Burdisso, che si starebbe già muovendo sul mercato, verosimile la cessione di calciatori quotati come il capitano Pessina, corteggiato dal Genoa. Tra i candidati alla panchina c’è De Rossi, ancora sotto contratto con la Roma.
Il fondo americano
Di sicuro questa trattativa americana in Brianza — non è la prima — è più che avviata. La sta pilotato l’avvocato romano Mauro Baldissoni, già dirigente della Roma e artefice del passaggio del club dalla famiglia Sensi al gruppo Pallotta. Ora sta portando il Monza al fondo Beckett Layne Ventures di Larchmont, New York, gestito dal manager pubblicitario, digitale e sportivo Brandon Berger: nel curriculum figurano il settore marketing del Chelsea e Epic Games, l’azienda di videogiochi nota per Fortnite.Le cifre dell’operazione non sono note, ma si potrebbe trattare dell’acquisizione del 75% delle quote del Monza per un valore iniziale di 35 milioni e probabilmente con la formula del vendor loan sul restante 25%, il prestito del venditore al compratore. Il Monza nell’ultimo bilancio aveva un deficit di 48 milioni, il che fa lievitare la portata dell’operazione a 83 milioni. Il club riceverà comunque 25 milioni di paracadute per la retrocessione.