Le lettere ufficiali di convocazione stanno per partire e ce n’è una già pronta pure per Victor Osimhen, che dalla mezzanotte di lunedì prossimo (alla scadenza del suo prestito di dieci mesi al Galatasaray) tornerà a essere a tutti gli effetti un giocatore nella piena disponibilità del Napoli, proprietario del suo cartellino. Anche il bomber nigeriano dovrà quindi presentarsi al raduno del 15 luglio al centro sportivo di Castel Volturno, se nel frattempo non sarà stata trovata finalmente una soluzione al rebus della sua cessione a titolo definitivo, che si trascina ormai in modo abbastanza penoso da quasi un anno. Tutti lo vogliono e nessuno se lo piglia? In parte è così, al netto però dell’indole sempre più capricciosa di VO9, che ci ha messo molto del suo per condannarsi a uno status alquanto paradossale di precario, tendendo conto della valutazione di mercato potenzialmente da top player dell’ex Pallone d’Oro africano. Ma la sostanza non cambia ed è un altro paradosso che per il club azzurro il capocannoniere del terzo scudetto sia diventato un fastidioso problema, piuttosto che una grande risorsa.
Già un anno fa Osimhen bloccò il mercato del Napoli per quasi tutta l’estate, prima di accettare soltanto all’inizio di settembre il trasferimento in prestito in Turchia. A distanza di dodici mesi la situazione è però diversa e questa volta sarebbe il bomber nigeriano il più penalizzato da un nuovo braccio di ferro, visto che la cessione di Khvicha Kvaratskhelia, il ritorno in Champions e la vittoria del tricolore – in rigoroso ordine cronologico – hanno consentito al club azzurro di rimettere a posto i suoi conti e rendersi così invulnerabile a ulteriori tentativi di ostruzionismo a oltranza della sua stella. Aurelio De Laurentiis adesso non ha infatti bisogno di fare cassa con la partenza di VO9 per finanziare la campagna acquisti e il prezzo di una situazione di stallo lo pagherebbe dunque soprattutto il giocatore, che rischia di rimanere ai box nella stagione che nel 2026 porterà alla Coppa d’Africa di gennaio e poi a giugno al Mondiale americano.
Il Napoli ha infatti la forza economica per tenere fuori dalla rosa Osimhen, in caso di rottura insanabile tra le parti. Ed è altrettanto sicuro che di un nuovo prestito non se ne parla. Chi vuole l’attaccante dovrà quindi pagare per intero la clausola rescissoria da 75 milioni prevista nel contratto del giocatore nigeriano. Poche chance di conseguenza per il Galatasaray, che al massimo potrebbe sobbarcarsi di nuovo il forte onere economico del contratto da 10 milioni netti a stagione di VO9. Non avrebbero invece problemi gli arabi dell’Al-Hilal, che però hanno finora incassato il secco no da parte del bomber.
Osimhen è infatti in vacanza nella sua Lagos e per adesso ha fatto sapere di non voler ancora pensare al futuro agli sceicchi, che viceversa lo avrebbero voluto arruolare subito per mandarlo in campo al Mondiale per club. Ma l’Al-Hilal non ne ha fatta una questione di principio ed è pronto a tornare alla carica, questa volta con maggiori possibilità di successo. VO9 non ha ricevuto offerte altrettanto allettanti dalla Premier e i 40 milioni di ingaggio che gli promettono dall’Arabia possono farlo vacillare da un momento all’altro. Per questo il Napoli sta seguendo la vicenda senza particolare ansia e pensa solo agli acquisti, stringendo i tempi per l’attaccante olandese Lang e il difensore spagnolo Juanlu. Solo l’arrivo di Darwin Nunez può essere subordinato alla partenza del capocannoniere del terzo scudetto. De Laurentiis stavolta ha il coltello dalla parte del manico.