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Inter, emergenza caldo al Mondiale per club. La Fifa ritarda gli allenamenti: temperature roventi

In North Carolina 40 gradi percepiti. Il massimo organismo del calcio mondiale, senza una spiegazione ufficiale, ha posticipato le sedute dalle 11 alle 17 ora locale. Ma la partita fra i nerazzurri e il Fluminense si giocherà lunedì alle 15 (le 21 in Italia)

CHARLOTTE – È la prima notizia nei telegiornali e nelle radio locali: con un caldo simile, è meglio non uscire di casa tra le 10 e le 16. Eppure, proprio in quell’orario, l’Inter avrebbe dovuto allenarsi, prima che la Fifa, senza troppe spiegazioni, decidesse di posticipare la seduta alle 17, ora locale. Proprio a Charlotte, in North Carolina, hanno infatti il loro quartier generale i nerazzurri, che al Bank of America Stadium affronteranno il Fluminense negli ottavi di finale del Mondiale per club. La gara è in programma lunedì 30 giugno alle 15 locali (le 21 in Italia), e questo desta non poche preoccupazioni. Oggi, sabato 28 giugno, Chelsea e Benfica scenderanno in campo alle 16 (le 22 italiane).

L’emergenza caldo negli Stati del sud

Charlotte è al centro di una delle peggiori ondate di caldo degli ultimi anni. Temperature percepite superiori ai 40 gradi hanno spinto le autorità a emanare un’allerta meteo permanente, estesa fino a fine giugno. L’umidità altissima e la scarsità di ombra nei quartieri urbani hanno costretto i Community Volunteers a chiedere ai residenti di rimanere al chiuso nelle ore centrali della giornata. Anche il Dipartimento della Sicurezza Interna (Homeland Security) ha diffuso raccomandazioni dettagliate su come affrontare l’emergenza climatica, suggerendo di evitare sforzi fisici, restare idratati e fare uso di ambienti refrigerati. Tutte indicazioni che difficilmente si conciliano con l’attività sportiva.

Inter: Frattesi e Thuram recuperano

L’Inter di Chivu è arrivata nel caldo di Charlotte dopo una settimana a Seattle con 16 gradi di temperatura media, clima ideale per lo sport, dove ha battuto il River Plate. Lo sbalzo termico tra le due città è di oltre 14 gradi. Per recuperare energie, venerdì 27 giugno il tecnico ha concesso un giorno di riposo alla squadra, ma non a tutti: Thuram e Frattesi, reduci da infortuni, si sono allenati nelle strutture del Charlotte FC, in modo da recuperare per la sfida contro i brasiliani, che peraltro sono più abituati a giocare con il caldo umido. In ogni caso, in attacco dovrebbe essere confermato il giovane Pio Esposito al fianco di Lautaro, vista l’indisponibilità di Taremi.

Clima estremo e proteste crescenti

Non è solo l’Inter a patire il caldo. L’intero Mondiale per club è stato fortemente influenzato dalle alte temperature, soprattutto negli Stati meridionali e sulla costa atlantica. In diverse città statunitensi, tra cui Miami, Charlotte e Philadelphia, si sono registrati oltre 37 gradi all’ombra durante le partite. Luis Enrique, tecnico del Psg, ha denunciato come l’orario dei match — spesso fissato a mezzogiorno o nel pomeriggio per esigenze televisive — stia danneggiando la salute dei calciatori e la qualità dello spettacolo. “Così soffriamo”, ha dichiarato Tchouaméni del Real Madrid, mentre Marcos Llorente dell’Atletico Madrid ha parlato di “situazione sinceramente insostenibile”.

Allenamenti a rischio e tifosi in difficoltà

Per abituarsi al clima, molte squadre hanno modificato la propria preparazione. Il Manchester City si è allenato nel caldo di Boca Raton per due ore al giorno. La Juventus ha sincronizzato i propri orari con quelli delle partite. Il Real Madrid ha ricreato al chiuso le condizioni climatiche previste per i match. Ma, nonostante le precauzioni, crampi e difficoltà fisiche sono all’ordine del giorno, come confermato dallo staff di Xabi Alonso. FifPro, il sindacato dei calciatori, ha chiesto alla Fifa di prendere provvedimenti immediati, tra cui il posticipo degli orari e la possibilità di rinviare le partite. Anche i tifosi soffrono: al Rose Bowl di Pasadena alcuni spettatori hanno avuto malori, mentre a New York, durante Palmeiras-Al Ahly, si sono formate lunghe code per l’acqua.

L’atteggiamento della Fifa

La Fifa ha previsto cooling break solo quando l’indice Wbgt — Wet Bulb Globe Temperature, che misura lo stress termico — supera i 32 gradi. Ma secondo esperti intervistati dalla stampa americana, questa soglia è troppo alta: qualità del gioco e salute degli atleti vengono compromessi anche con valori inferiori. Al momento, però, l’organizzazione non intende abbassare il limite né modificare gli orari delle partite. E la preoccupazione cresce in vista dei Mondiali del 2026, che si giocheranno nella stessa stagione e in alcuni degli stadi più caldi, come quello di Atlanta.

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