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Inter, tuoni e fulmini: contro il Fluminense l’incognita meteo. Chivu: “Si decida prima se giocare”

Per la sfida di oggi ai brasiliani un problema in più peri nerazzurri, dopo la lunga sospensione di Chelsea-Benfica nello stesso stadio. Frattesi, infortunato, è tornato a Milano

Charlotte – Le previsioni del tempo in North Carolina sarebbero l’incubo di ogni gestore di stabilimento balneare. Sembra piova sempre e non piove mai. «E chi lo sa? Lo vedete anche voi com’è il tempo qui …», rispondeva laconico il meteorologo del Bank of America Stadium, quando sabato sera gli si chiedeva del clima atteso per oggi, giorno della sfida fra Inter e Fluminense negli ottavi del Mondiale per club. A consigliare prudenza allo scienziato, lo spettacolo appena concluso: la partita fra Chelsea e Benfica durata 4 ore e 38 minuti, fra tempi supplementari e lunga sospensione per allerta meteo. In caso di fulmini a meno di 10 chilometri, la partita si ferma. Vige la regola “del 30-30”: stop per almeno 30 minuti dopo l’ultimo tuono percepito, che piova o meno. Anche per oggi, come per tutti i giorni da una settimana, sono previsti fulmini e saette. E l’allenatore Cristian Chivu, nella conferenza stampa di vigilia, ha chiesto chiarezza alle istituzioni, politiche e del calcio: “Spero si prenda una decisione prima della partita. Se arriviamo allo stadio e ci fanno aspettare due ore, diventa difficile la preparazione. Dobbiamo sapere quanto, quando e come mangiare e bere. Chi decide deve prendersi una responsabilità”. Il tecnico del Fluminense, Renato Portaluppi, sulla questione ha detto: “La natura non si controlla, e la regola la conosciamo. Se la partita sarà interrotta, l’importante sarà tenere concentrati i giocatori prima del rientro in campo”.

Clima semi-tropicale, il prato non regge l’irrigazione

Il clima semi-tropicale di Charlotte, con massime percepite di 41 gradi, mette in difficoltà gli agronomi non meno dei meteorologi. Al centro di allenamento dell’Inter, il Charlotte Secondary Soccer Field, Cristian Chivu ha dovuto traslocare birilli e sagome da un campo all’altro, perché quello principale, a correrci, si squagliava. Il prato non regge l’irrigazione, in una città in cui i volontari della protezione civile consigliano a tutti — non solo agli anziani — di rispettare le indicazioni del North Carolina Department of Health and Human Services: evitare di uscire dalle 10 alle 16. E dove, anche in contesti semi-formali, per gli uomini sono sdoganati i bermuda. «Con questo caldo, i pantaloni lunghi lasciamoli ai cadaveri e ai becchini», è la battuta noir che circola qui. In braghette, ma sotto il sole del mezzogiorno, hanno corso i giocatori dell’Inter, tutti in gruppo tranne gli infortunati Frattesi, rientrato in Italia per curarsi e recuperare, e Pio Esposito, fermato da un fastidio muscolare nel giorno del ventesimo compleanno. Al fianco di Lautaro, ballottaggio fra Thuram e l’altro Esposito, Sebastiano, favorito: «Voglio giocarmi le mie carte. Sono contento per me e per Pio. Dopo che ha segnato al River, l’ho affiancato in conferenza stampa per evitare che dicesse cavolate. I nostri genitori guardano le partite da Castellammare. Ci sarà anche il fuso orario, ma si sta meglio che qui». In un ritiro di sole camere singole, i fratelli sono gli unici in doppia.

Fluminense, più grinta che palleggio

Della squadra avversaria — che mena tanto e palleggia poco — ha parlato il brasiliano Luis Henrique: «Sarà dura. Il Fluminense ha qualità e difende basso». Una diga a difesa del portiere Fabio Deivson Lopes Maciel, quasi 45 anni, secondo nella storia del calcio per presenze dietro a Peter Shilton. Nel girone, i verde-amaranto hanno inchiodato sullo 0-0 il Dortmund e i sudafricani del Mamelodi. In mezzo, la vittoria per 4-2 con i sudcoreani dell’Ulsan Hyundai. Le quote dei bookmakers dicono che l’Inter ha il 90 per cento di possibilità di passare. Ma in un mondiale in cui l’Auckland City ha pareggiato con il Boca, non ci si fida delle scommesse più di quanto non ci si fidi del meteo.

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