Charlotte – Due minuti e mezzo per segnare, tutta una partita per difendere quel preziosissimo gol, infine il raddoppio nel recupero. Così il Fluminense ha battuto l’Inter, spingendola sull’aereo che la riporta a Milano, salutando gli Stati Uniti, il Mondiale per club e i 12 milioni che la qualificazione ai quarti avrebbero portato. Un finale triste, a cui sono seguite le parole di Lautaro Martinez: «Chi vuole stare con noi rimanga, chi non vuole rimanere vada via. Ho visto tante cose che non mi sono piaciute». Chiaro riferimento a Çalhanoglu, che flirta da giorni con il Galatasaray, pronto a offrirgli 10 milioni netti a stagione. Severo anche Chivu: «L’approccio non è stato buono e, come ho detto nel cooling break, siamo stati troppo presuntuosi. Le parole di Lautaro? Anche io avevo detto che bisognava remare dalla stessa parte, ero stato solo più delicato, lui è entrato a gamba tesa».
Lautaro e Thuram di nuovo insieme
Contro una squadra rocciosa, il tecnico le ha provate tutte. Al via ha lanciato al fianco di Lautaro Thuram, non al meglio, ricomponendo la coppia di Monaco. Quando le cose si sono messe male ha prima alzato gli esterni nel 3-5-2, poi ha cambiato modulo per due volte. Ma non è bastato a cancellare il peccato originale del disastro difensivo collettivo da cui è nato il vantaggio del Fluminense, che allunga a 15 la serie storica di sfide a squadre italiane senza sconfitte. L’Inter si era lamentata del prato, arido e malfermo, su cui la palla non rotola né rimbalza e in cui i tacchetti non affondano. Inutile il tentativo di irrigarlo fra i due tempi, con idranti a gittata insufficiente per arrivare a centrocampo.
L’esperienza del Fluminense
Davvero troppi i pasticci che hanno portato alla prima rete tricolore: De Vrij perde palla calciando addosso a Martinelli, Bastoni si fa portar largo, Darmian si guarda intorno in area, spiazzato da Sommer che fa finta di uscire e non esce. Risultato: assist dell’eccezionale Arias e gol di Cano, anni 37, in una squadra in cui il capitano Thiago Silva ne ha 41 e il portiere Fabio 44. Prima dell’intervallo, nuovo sbandamento della difesa interista, con palla messa in porta da Ingnacio dopo tre colpi di testa. Tutto annullato per fuorigioco.
L’Inter prende due pali, i brasiliani raddoppiano
Nella ripresa Chivu ha mescolato le carte fra centrocampo e trequarti, con Lautaro unica punta, supportato dai nuovi entrati Valentin Carboni e Sebastiano Esposito. Lo schema ha portato il capitano a giocarsi due gigantesche occasioni, la prima parata da Fabio, la seconda dal palo. Nel finale, altro cambio di modulo: 4-2-4 e assedio all’area tricolore. Ma alla prima occasione, il Fluminense ha trovato il raddoppio con Hercules. Ultimo pizzicotto per l’Inter, la traversa centrata da Dimarco. Agli interisti non resta ora che il mercato. In entrata, con l’annuncio atteso di Bonny come nuova terza punta e il sogno di Leoni, «un talento che deve diventare campione, che piace a tutti», dice il presidente Marotta. In uscita, con il caso Çalhanoglu che sembra avviato verso una fine scontata.
Inter-Fluminense 0-2 (0-1)
Inter (3-5-2) Sommer 5.5 – Darmian 5, De Vrij 5, Bastoni 5.5 (26’ st Augusto 6) – Dumfries 5 (8’ st Henrique 6), Barella 6.5, Asllani 5.5 (8’ st Sucic 6), Mkhitaryan 6 (8’ st Carboni 5), Dimarco 6 – Lautaro 6.5, Thuram 5 (21’ st S.Esposito 6). All. Chivu 6
Fluminense (3-5-2) Fabio 7 – Ignacio 7, Thiago Silva 6.5, Freytes 6.5 – Xavier 6.5, Nonato 6 (16’ st Lima 6), Bernal 6 (36’ st Santos Sv), Martinelli 6.5 (16’ st Hercules 7), René 6 – Arias 7, Cano 7 (21’ st Everaldo 6). All. Portaluppi 7
Arbitro: Cisneros (Sal) 5
Reti: Cano 3’ pt, Hercules 48’ st
Note: Ammoniti Asllani, Cano, Freytes, René, Bastoni, Portaluppi, Santos. Spettatori