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Il calcio sotto shock. Muore Diogo Jota, stella del Liverpool

L’attaccante portoghese e suo fratello André Silva vittime del rogo della loro Lamborghini in Spagna. Si era sposato il 22 giugno

LONDRA – Era l’estate perfetta per Diogo Jota. La vittoria della Premier League con il Liverpool, il trionfo in Nations League con il Portogallo suo e di Cristiano Ronaldo. E poi il matrimonio con l’amata e coetanea Rute Cardoso, conosciuta a 16 anni. Dodici giorni fa. Rito cattolico, davanti ai tre bambini della coppia, nella sua Porto, dove Diogo nasce e inizia la carriera da calciatore.

L’ultimo post sui social

Due sere fa, la stella ventottenne dei Reds posta su Instagram: «Un giorno che non dimenticheremo mai. Ciò che conta è l’amore». L’emoticon del cuoricino bianco. Le immagini di Rute, della famiglia, dei balli con amici e parenti. La gioia di vivere e di amare. Alla moglie, sempre sui social, risponde: «Ma dei due sono io quello fortunato».

L’incidente

Invece, la favolosa estate di Djogo Jota si schianta alle 00.35 di giovedì notte. Mentre il nazionale portoghese si dirige verso Santander, in Spagna, per salire su un traghetto diretto in Inghilterra — lunedì inizia la pre-stagione del Liverpool. Niente aereo, secondo Cnn, per un recente intervento polmonare. Ma l’auto finisce fuori strada, la A-52 nella provincia di Zamora. Forse a oltre 120 km/h, insieme al fratello André Silva, di due anni più giovane, centrocampista del Penafiel, serie B portoghese.

La Lamborghini esplode

Forse per uno pneumatico squartatosi durante un sorpasso. Il tabloid Sun accusa: “Una strada piena di buche e curve a oltre 100 km/h”. La Lamborghini Huracan Evo Spyder verde, valore oltre 200 mila euro e velocità massima 322 km/h, si disintegra contro il guardrail interno. Esplode, le fiamme incendiano la vegetazione intorno. I due fratelli muoiono sul colpo. Serve l’esame del Dna per riconoscerli.

Liverpool a lutto per Diogo

Non è chiaro chi guidasse, ma cosa importa. È un dramma che lascia Liverpool, e il mondo, senza parole. Yesterday, nella città dei Beatles, cala il lutto. I tifosi dei Reds si accalcano fuori dallo stadio Anfield. Pianti e abbracci per l’attaccante giunto da Wolverhampton nel 2020. L’ultima rete nel derby contro l’Everton lo scorso 2 aprile. Il destino, probabilmente. Da oggi la veglia funebre per Djogo e André, alle 15, in un cappella di São Cosme, non lontano dal centro di Porto. Poi i funerali, nell’Igreja Martiz de Gondomar, domani alle 10.

Calciatore di immensa classe, ma anche umiltà e semplicità. Sempre con il sorriso sul volto, almeno quando non affrontava gli avversari. Perciò era amatissimo nello spogliatoio e nella curva “Kop”. Anche per la fatica di emergere. Prima di esser scartato dall’Atletico Madrid, cambia cognome perché c’erano troppi Diogo Silva in giro. Da bambino, i genitori gli pagano i provini nonostante siano spiantati: «Mi sentivo male per loro», dirà Jota alla Bbc, «perché non avevano soldi. Ho dato tutto per ricompensarli. Ciò mi ha reso un uomo migliore, con i piedi per terra».

Il ricordo di Klopp: “Mi mancherai, grande amico”

Invece, ieri Diogo Jota e il fratello André sono volati via. Il Liverpool è «distrutto per questa perdita inimmaginabile». LeBron James, azionista di minoranza: «Le mie preghiere sono per i suoi cari». Jürgen Klopp, ex tecnico dei Reds: «Mi mancherai, grande amico». Il successore Arne Slot: «Siamo sotto shock». Cristiano Ronaldo: «Sarai sempre con noi». «Non ci credo, Diogo, ti voglio bene», posta il compagno di squadra Federico Chiesa. You’ll never walk alone, Diogo. Ma a volte si resta terribilmente soli.

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