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Retegui va in Arabia Saudita: l’Italia perde il suo numero 9

Accordo con l’Atalanta per 67 milioni, l’Al Qadsiah si regala il capocannoniere dell’ultimo campionato. Allarme per il ct azzurro Gattuso

Milano – Il centravanti della Nazionale Mateo Retegui, 26 anni, capocannoniere con 25 gol dell’ultimo campionato, giocato con l’Atalanta insieme alla Champions League (3 le reti da debuttante nel torneo), non è più un calciatore della Serie A. Nella stagione del Mondiale, che l’Italia del neo-ct Rino Gattuso deve acciuffare dopo la falsa partenza nelle qualificazioni costata il posto a Luciano Spalletti, l’oriundo argentino sarà tra i protagonisti della straricca Saudi Pro League, che sogna ancora di trasferire in Arabia il mitico duello Messi-Cristiano Ronaldo e intanto ha sedotto a suon di milioni Simone Inzaghi, strappato dall’Al Hilal alla panchina dell’Inter, e adesso appunto il centravanti azzurro.

Al-Qadsiah paga 67 milioni all’Atalanta

Che sia una mera questione di soldi, questo trasferimento all’Al-Qadsiah, ambizioso club rampante di Khobar (città di 400mila abitanti sul Golfo Persico) di proprietà di Aramco (il ramo petrolifero del fondo governativo saudita, accostato nel 2023 all’ingresso nel pacchetto azionario del Milan), lo dicono senza infingimenti le cifre: 19 milioni di euro netti l’anno per il giocatore (fino al 2028 con opzione per il 2029) e 67 milioni all’Atalanta, che lo aveva pagato 25 al Genoa nel 2024.

Il padre di Retegui: “Impossibile rifiutare questa offerta”

D’altronde lo stesso padre di Mateo, l’ex ct della Selección argentina di hockey su prato Carlos, che nel 2023 fu determinante nell’orientare la scelta del figlio allora centravanti del Tigre (Buenos Aires) verso la maglia azzurra in forza del doppio passaporto garantito dai bisnonni (siciliano e ligure), non fa giri di parole: «Era impossibile rifiutare la proposta araba». Piuttosto, così come a suo tempo lanciò un messaggio entusiastico all’allora ct Roberto Mancini che proponeva la Nazionale a Mateo (6 i gol segnati finora), adesso rassicura Gattuso: «Se deciderà di convocarlo, lui darà tutto per la Nazionale. Giocherà sempre col cuore».

Gattuso non chiude le porte a Retegui

La questione è innanzitutto sportiva: trasferendosi nel campionato arabo, il centravanti dell’Italia bloccherà la propria crescita tecnica, con danno evidente per una Nazionale che ha il problema principale proprio nella difficoltà a fare gol e nella penuria di attaccanti titolari nei club (rimangono Kean, Lucca, forse Scamacca e il figliol prodigo Immobile)? Il ct non sembra incline al pessimismo: se Retegui si allenerà con la solita serietà, le porte per lui saranno aperte. Il livello della Saudi Pro League è buono, come ha dimostrato l’Al-Hilal di Inzaghi nel Mondiale per club, e nello stesso Al-Qadsiah, allenato dall’ex campione madridista Michel, non mancano giocatori di esperienza internazionale: l’attaccante gabonese ex Dortmund e Arsenal Aubameyang, il portiere belga Casteels, l’uruguaiano ex Cagliari Nandez. Gattuso ha già programmato con il suo staff i primi appuntamenti di agosto: oltre alle partite in Italia e in Inghilterra dove giocano non pochi azzurri e azzurrabili, le visite ai ritiri della Roma di Gasperini, della Juventus di Tudor e dell’Inter di Chivu. Da ieri c’è un campionato in più da seguire in video: quello saudita.

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