In Francia, con spregio illuminista per la scaramanzia, già si scommette sul prossimo Pallone d’oro. Potrebbe essere Donnarumma, che da sei mesi tiene a galla la nave. Oppure Dembélé, terrore dei portieri, sia quando ha la palla sia quando non ce l’ha. O Vitinha, architetto della cattedrale gotica del gioco parigino. Infine, c’è la diplomatica ipotesi Marquinhos: premiare il capitano per celebrare l’intera squadra. Per i bookmaker al 70 per cento la squadra di Luis Enrique batterà il Chelsea di Maresca stasera (alle 21 su Canale 5 e Dazn) nella finale del Mondiale per club.
Anche Trump in tribuna per la finale
Se il Psg trionferà al MetLife Stadium, nel New Jersey – atteso in tribuna anche il presidente Trump – conquisterà il quinto trofeo stagionale e renderà il 2024/25 «la più bella stagione di sempre» per Lucho. Dieci anni fa, sulla panchina del Barcellona, aveva firmato il triplete come Guardiola. Ora in conferenza stampa guardioleggia, riempiendo di complimenti l’avversario e sminuendosi: «Mi piace il calcio di Maresca: moderno, organizzato, coraggioso. Io non sono mai stato una stella, ma amo il mio lavoro». L’italiano non ci casca: «Loro sono la squadra più forte del mondo. Ma un anno fa nessuno parlava del Chelsea, e oggi siamo in finale. Ed è la mia più grande soddisfazione».
La favola di Maresca
Dopo aver riportato il Leicester in Premier League, Maresca al Chelsea vive una favola. La proprietà gli aveva chiesto la qualificazione in Champions al secondo anno, lui l’ha centrata al primo. Non era obbligato a vincere la Conference League, ma lo ha fatto.
Chi vince sfonda il tetto dei 100 milioni di ricavi
Il Chelsea in semifinale ha battuto il Fluminense, il Psg ha eliminato il Real Madrid. Sarà una partita di duelli: Chalobah contro Dembélé, Enzo Fernández contro Vitinha, João Pedro contro Marquinhos. E sarà l’occasione, per i due club, di sfondare quota 100 milioni nei ricavi del torneo. La finale ne mette in palio 9, che si sommano a quelli già garantiti: 97 per il Psg, 93 per il Chelsea. I francesi sono la squadra da battere, ma la sconfitta con il Botafogo dimostra che non sono invincibili. E il Chelsea non è arrivato in fondo per caso. Ne è prova la maratona contro il Benfica, vinta per 4-1. Per pensare al Pallone d’oro, c’è tempo.