ROMA – La trattativa sulle ferie dei calciatori si trasforma in uno scontro politico. Il sindacato internazionale dei calciatori è furibondo con la Fifa e pronto a prendere posizioni anche drastiche.
Strappo tra la Fifa e i calciatori
Oggetto del contendere, la trattativa per i riposi minimi dei calciatori. La Fifa ha annunciato, a poche ore dal fischio d’inizio della finale del “suo” primo Mondiale per club, un accordo per garantire non meno di 72 ore tra due partite e almeno 21 giorni di riposo ai calciatori alla fine di ogni stagione. In realtà non c’è alcun accordo: FifPro, il sindacato globale dei calciatori, non è stato invitato al tavolo della trattativa e le sue richieste – 28 giorni di riposo minimo alla fine di ogni stagione – sono state ignorate. L’accordo è stato sottoscritto soltanto con tre sindacati nazionali (quelli di Spagna, Messico e Svizzera, ossia casa del presidente Gianni Infantino) ritenuti “dissidenti”.
Il sindacato sul piede di guerra
Così, il fronte dei calciatori mondiale si è spaccato e la Fifa ha potuto annunciare un’intesa a poche ore dalla propria vetrina principale. Quando in realtà non è frutto di alcun accordo, e soprattutto l’unico vero risultato che ha potuto produrre è la rabbia nera del sindacato. Che a questo punto chiuderà ogni rapporto con Infantino e la sua organizzazione: una rottura totale, difficile da sanare. “. Uno strappo che potrebbe produrre anche conseguenze: tanti tra i calciatori di tutto il mondo sono esausti dell’intasamento dei calendari che spinge il loro fisico al limite e li costringe a una quantità folle di viaggi, trasferte, voli, partite, riducendo i tempi di allenamento e aumentando sensibilmente il rischio di infortuni, soprattutto quelli gravi che possono minare la loro carriera.
“Infantino come Nerone”
Per il momento, lo strappo ha prodotto un comunicato durissimo di FifPro che parte dal Mondiale per club e arriva alle disuguaglianze tra vertice e base e al sovraffollamento del calendario. Per FifPro, il torneo appena concluso è stato “una finzione creata dalla Fifa , guidata dal suo presidente, senza dialogo, sensibilità o rispetto per coloro che sostengono il gioco con il loro impegno quotidiano. Una messa in scena che richiama inevitabilmente il panem et circenses della Roma di Nerone, intrattenimento per le masse, mentre dietro le quinte si aggravano disuguaglianze, precarietà e mancanza di tutela per i veri protagonisti. Il torneo si è svolto in condizioni inaccettabili, con partite giocate in orari estremamente caldi e a temperature che hanno messo a rischio l’incolumità fisica dei giocatori. Quanto accaduto non può essere ripetuto in nessun caso alla Coppa del Mondo del prossimo anno. Basta giocare con la salute dei calciatori”.