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Indagine su Yamal per la festa offensiva: “Non si deve scherzare con il nanismo”

Adesso il talento del Barcellona rischia un’indagine dopo la festa del suo 18esimo compleanno andata in scena lo scorso fine settimana. Le associazioni in Spagna: “Così passa il messaggio che la discriminazione sia accettabile”

BARCELLONA – Brian De Palma non ha inserito nani alla corte di Al Pacino, alias Carlito Brigante, il re dei narcos della East coast, nell’indimenticabile Carlito’s Way. Martin Scorsese, invece, lo ha fatto quando ha raccontato l’ascesa e la caduta di Jordan Belfort: a un certo punto del film Wolf of Wall Street, Leonardo Di Caprio utilizza un nano come freccia umana. Il nome del “regista” del diciottesimo compleanno di Lamine Yamal non è ancora noto, ma lo sarà presto perché è stata aperta un’indagine per saperne di più sul party più di cattivo gusto dell’estate. Basti pensare che il fuoriclasse blaugrana è diventato maggiorenne vestito da gangster: un completo bianco, con tanto di bastone, che nemmeno Brigante avrebbe avuto il coraggio di indossare.

L’indagine del Ministero dei Diritti sociali

Il cattivo gusto, però, non è reato nemmeno in Spagna. Lo è, invece, organizzare “spettacoli in cui si utilizzano persone con disabilità per suscitare derisione senza rispettare la dignità umana”. Lo ha ricordato Carolina Puente, presidente dell’Associazione delle Persone con Acondroplasia e altre Displasie Scheletriche con Nanismo (Adee), quando ha saputo della presenza alla festa di quattro nani che, per loro stessa ammissione, hanno “ballato, distribuito chupitos e fatto magia, come in qualsiasi altra festa”. E, invece, no. Puente non è d’accordo: “Quando una persona con influenza sociale partecipa a questo tipo di situazioni, il danno è ancora più grave, perché si trasmette alla società e, soprattutto ai giovani, l’idea che la discriminazione sia accettabile. Dobbiamo eliminare la mercificazione della diversità e per questo presenteremo una denuncia”. Volontà di andare fino in fondo che ha fatto propria il Ministero dei Diritti sociali, che indagherà per scoprire se “alla festa è stata violata la legge sulla disabilità”. Una legge voluta dall’esecutivo socialista guidato da Pedro Sánchez che, proprio in questi giorni, sta discutendo sulla possibilità di infliggere una multa compresa tra i 600 mila e il milione di euro nei casi in cui l’infrazione venga considerata molto grave: “Nessuno ci ha preso in giro” ha assicurato all’emittente Rac1 uno dei quattro. “A umiliarci pubblicamente è l’Adee. Non siamo fenomeni da baraccone. Abbiamo un limite e sappiamo qual è. Io sono un animatore e lo sono al di là della mia condizione fisica. Perché non posso esercitare questa professione solo per come sono fisicamente?”.

Anche le ragazze immagine

A rispondergli è Daniel Aníbal García, tesoriere della Confederazione Spagnola delle Persone con Disabilità Fisica e Organica (Cocemfe): “Quel lavoro perpetua un’immagine e alimenta uno stigma con effetti collaterali sulla società, perché si continua a rafforzare un’idea ben precisa, come succede con le ragazze immagine, anch’esse presenti alla festa”. E già, perché Lamine “Carlito” Yamal non si è fatto mancare proprio nulla.

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