Dimaro – La difesa dello scudetto, il ritorno in Champions e la sua scelta di aprire un ciclo alla guida del Napoli. Il secondo giorno del ritiro dei campioni d’Italia in Val di Sole è stato monopolizzato dalle dichiarazioni di Antonio Conte, che ha introdotto a modo suo la nuova stagione degli azzurri.
“Non ci possiamo sottrarre alla responsabilità di essere i favoriti e ripartire come la squadra da battere. Ma due anni fa con lo scudetto sulla maglia siamo arrivati decimi e questa esperienza potrà aiutare tutto l’ambiente a capire che non sarà facile. La difesa del titolo dovrà essere un grande stimolo per noi e anche per i tifosi: non pressione. Si vince e si perde tutti insieme…”, ha messo in chiaro il tecnico leccese, senza nascondere comunque la sua soddisfazione per il lavoro che sta facendo la società sul mercato.
“Noi in pole position? Ho detto che per una volta mi sarebbe piaciuto sedere su una panchina già collaudata e spero che prima o poi questo accada. Noi abbiamo iniziato un progetto nuovo con Aurelio De Laurentiis e siamo partiti dalle basi molto limitate di dodici mesi fa. Ora l’obiettivo nei miei tre anni di contratto è costruire delle basi solide, come ho fatto in passato in altre piazze. Abbiamo già raggiunto un risultato imprevisto e incredibile, certo, però il tricolore vinto non cambia niente nel lavoro che bisogna continuare a fare. Il nostro presidente lo sa benissimo e siamo d’accordo su come bisogna procedere, con l’orgoglio comunque di aver scritto la storia”.
L’asso nella manica di Conte sarà Kevin De Bruyne. “Speriamo che possa aiutarci a fare un altro step di crescita, lo scopriremo alla fine della stagione. Stiamo parlando di un giocatore che non ha bisogno di presentazioni e sicuramente con lui alziamo la qualità della nostra rosa. Al Manchester City ha vinto tutto ed è venuto qui per affrontare una nuova sfida, calandosi molto bene nella nostra realtà. Siamo contenti di averlo con noi. E’ già un campione affermato, a differenza degli altri rinforzi che stanno arrivando e che dovremo aiutare con il nostro lavoro a crescere. In loro abbiamo visto dei valori per il presente e per il futuro del Napoli, diamogli il tempo per ambientarsi. Siamo convinti che la strada intrapresa per strutturare l’organico è quella giusta: bisogna fare in modo che resti competitiva anche quando succederà che andrò via, magari tra sei, sette o otto anni…”.
Il tecnico leccese non si pone limiti, forte del rapporto ritrovato con De Laurentiis. “Il presidente non mi fissa alcun obiettivo: è intelligente, sa già che il nostro gruppo di lavoro pensa sempre a raggiungere il massimo. Di sicuro faremo il massimo per rendere di nuovo orgoglioso il popolo napoletano. Questo non deve cambiare mai. Uno slogan? Amma faticà again può andare bene, anche perché torniamo in Europa. Rimanendo sul dialetto? Amma faticà, ma più assai…”.
C’è sempre il lavoro in cima ai pensieri di Conte. “Avere già l’organico quasi al completo è importante. In albergo a Dimaro c’è la fotografia che facemmo un anno fa, all’inizio della stagione: ci ricorda che eravamo arrivati qui con tanti ragazzi, tant’è che dei giocatori con cui avevo iniziato il mio percorso a Napoli ne sono rimasti solo sei o sette. Adesso la situazione invece è cambiata e non stiamo costruendo più su delle palafitte, che magari vanno giù al primo soffio di vento. Ma ci aspetta una stagione diversa. Con tanti impegni avremo infatti meno tempo per lavorare, durante la settimana. La nostra forza un anno fa è stata tenere al massimo della forma anche i giocatori che avevano meno spazio, perché poi sono diventati decisivi nell’emergenza. Stavolta ci sarà spazio per tutti e di conseguenza deve esserci meno differenza di valori all’interno del gruppo. Non ci saranno più titolari e riserve, per questo dobbiamo implementare una rosa che non era e non è ancora strutturata per affrontare tutte le competizioni. La collocazione tattica di De Bruyne? Nessuno giocherà tutte le partite e ci sarà alternanza. Non è costruttivo parlare di titolari e riserve e creare polemiche quando a qualcuno capiterà di restare fuori”.
Ma soprattutto i nuovi avranno bisogno di più tempo per scalare le gerarchie, ha sottolineato Conte. “Molti giocatori stanno venendo qui perché sanno di poter avere a Napoli un miglioramento di carriera importante. Faccio l’esempio di Rrahmani, che non era così forte quando arrivò dal Verona e adesso è un difensore top. Tocca a loro però dimostrare l’attaccamento alla maglia. Ripartiamo da una base importante, non da zero come lo scorso anno. Ora dobbiamo introdurre nei nostri meccanismi i nuovi giocatori. Un altro nostro obiettivo sarà segnare più gol, c’è sempre da migliorare”. L’obiettivo degli azzurri sarà competitivi su quattro fronti, non solo sul campionato. “Tornare in Champions League sarà stimolante per me e la squadra. Da allenatore ho fatto solamente sei annate in Europa, sempre con delle squadre in ricostruzione. Posso capire che mi si chiedano sempre i miracoli, ma in Champions League le vittorie non si inventano: si costruiscono. Per questo anche io dovrò essere bravo e avere la pazienza per rimanere più tempo in un club, invece di rilanciare la squadra di turno e andare via, come spesso ho fatto”.
Di qui la scelta di aprire un ciclo in azzurro, sia pure con i piedi per terra. “Ricordiamoci che abbiamo incassi e possibilità di spesa inferiori rispetto a quelle dei top club internazionali, ma dobbiamo essere orgogliosi di quello che siamo”. Per chiudere una precisazione sulle condizioni fisiche di Buongiorno, costretto a lavorare in disparte. “Ha avuto un intervento durante l’estate e speriamo di riaverlo in tre settimane”. Anche per questo è stato affrettato l’acquisto di Beukema. Non dovrà essere un’altra stagione in emergenza.