GINEVRA – “Vi chiedo: nell’altra area avrebbero dato un rigore così al 118’ minuto?”. Andrea Soncin si presenta nella pancia dello Stade de Genève ancora scuro in volto. È arrabbiato per la decisione dell’arbitra croata Martincic di fischiare un rigore per l’Inghilterra a un passo dalla fine dei tempi supplementari della semifinale europea che la sua Italia ha perso 2-1. È l’episodio che ha deciso la partita, quello che ha condannato le azzurre all’eliminazione: un contatto tra Severini e Mead davanti a Giuliani, l’inglese che cade a terra e l’arbitra che indica il dischetto (con il Var che conferma). “L’ho visto di sfuggita, mi sono confrontato con gli analisti ma a me sembra si trattenessero a vicenda”, chiosa il ct azzurro.
Le lacrime di Cristiana Girelli
Tra le calciatrici più che rabbia c’è dispiacere. Anche di più. Cristiana Girelli, la capitana costretta a uscire per infortunio nel secondo tempo sull’1-0, piange disperata un’ora dopo la partita: “Ho provato a continuare, ma sull’ultimo pallone ho sentito il flessore che si è contratto, non riuscivo più a continuare”. Arriva in zona mista in ciabatte, con maglietta e pantaloncini, mentre poco lontano si sente il rumore della festa delle inglesi sul pullman. Fa fatica, ma da capitana ci mette la faccia anche dopo una delusione così, ancora più forte per lei che a 35 anni stava vivendo il torneo dei sogni. Torna sul rigore concesso all’Inghilterra: “La speranza è che non spenga questo fuoco che si è creato. Ci meritiamo qualcosa in più di quello che abbiamo ottenuto in questi anni. Volevamo la finale, sarebbe stata straordinaria. Il calcio dà e toglie”. Non fa però alcun passo indietro: “Adesso riposo, poi vediamo. Lavorerò da domani per tornare a vivere queste emozioni”.
L’orgoglio di Soncin
A caldo è difficile, ma le azzurre si sforzano di guardare avanti: “Abbiamo sentito la spinta dei tifosi. Mi auguro si aprano gli occhi una volta per tutte”, sottolinea Girelli, un concetto ribadito da Sofia Cantore e Manuela Giugliano. “Sono state gettate le basi. Essere arrivati a un minuto dalla finale deve essere uno stimolo”, aggiunge Soncin. Che gonfia il petto per aver fatto tremare l’Inghilterra campione in carica e vicecampione del mondo: “C’è tanto orgoglio. Ora bisogna mettere da parte l’amarezza e riprendere il lavoro e il monitoraggio costante delle ragazze. Vogliamo conquistare il Mondiale in Brasile (nel 2027), siamo già proiettati in avanti”. Anche perché un obiettivo altrettanto importante è stato centrato: “Abbiamo acceso la passione per il calcio in tante bambine. Questa è la nostra vittoria”.