MILANO – In questa fine di luglio, l’Inter sta sperimentando quanto sia difficile vendere calciatori quando questi percepiscono stipendi importanti e si sono ben ambientati in città. L’ultima grana in ordine di tempo riguarda Kristjan Asllani. Il direttore sportivo Piero Ausilio è stato chiaro: il centrocampista albanese è ufficialmente sul mercato. Ma, almeno per ora, non sembra intenzionato a fare le valigie. E questo complica i piani sul fronte acquisti.
Asllani vuole restare in Italia
Per Asllani, il club nerazzurro aveva trovato un’intesa con il Betis Siviglia sulla base di circa 15 milioni di euro, ma il giocatore ha rifiutato il trasferimento. Non sta puntando i piedi per restare ad Appiano – non avrebbe senso – ma vuole restare in Serie A. Peccato che nessuna società italiana si sia fatta avanti con un’offerta allettante per l’Inter. Escludendo soluzioni drastiche, come la retrocessione in Under 23 o l’esclusione dalla rosa, è possibile che alla fine Asllani resti sì nel nostro campionato, ma in prestito. L’ipotesi ovviamente non entusiasma la dirigenza nerazzurra, ma resta concreta.
Taremi e il mancato approdo al Botafogo
Anche il nome di Mehdi Taremi figura nella lista dei giocatori di cui l’Inter farebbe volentieri a meno. Ma nemmeno lui, finora, ha accettato le proposte ricevute. Il Botafogo, club brasiliano interessato all’iraniano, si è ufficialmente tirato indietro dopo il suo rifiuto. Il direttore sportivo del club ha parlato di una trattativa “solo esplorativa”, chiusa “per incompatibilità economica”. Tradotto: troppe divergenze sullo stipendio e sull’ingaggio richiesto dal giocatore. Taremi resta dunque a Milano, almeno per ora, senza una collocazione chiara nel progetto tecnico.
Calhanoglu resta, ma per quanto?
Le frizioni tra Çalhano?lu e Lautaro sembrano superate. O almeno, questo è il messaggio che i due hanno voluto veicolare via social, mostrandosi abbracciati e sorridenti. Ma sul futuro del regista turco restano dei dubbi. Lui sarebbe andato volentieri al Galatasaray, che però non ha mai formalizzato un’offerta all’Inter, spaventato dallo stipendio da 7,5 milioni netti (bonus compresi) percepito a Milano. Anche per questo motivo l’Inter ha abbandonato l’idea di portare alla Pinetina Granit Xhaka, ora vicino al Sunderland. Ma nel calcio di Chivu c’è posto per un regista classico? Se così non fosse, l’ex Milan potrebbe essere spostato sulla trequarti, come ai tempi di Pioli. Sempre che, da qui alla fine del mercato, non si presenti un’altra opportunità per lui.
Chivu e le riforme ad Appiano
Parlare di rivoluzione è forse eccessivo. Ma tra Mondiale per Club e inizio del ritiro, Cristian Chivu ha già cominciato a riformare la squadra che fu di Inzaghi, sia nella tattica sia nello spirito. Sabato 26 luglio, nel primo giorno di lavoro ad Appiano, si è presentato alle 6.45 del mattino. Salvo sorprese, il modulo base sarà il 3-4-2-1, già visto a sprazzi in America. Uno schema ideale per valorizzare Lookman, principale obiettivo di mercato. Il 3-5-2 che ha portato l’Inter a due scudetti e tre finali europee con Conte e Inzaghi diventerà un piano B, così come il 3-4-1-2 testato negli USA. Il tutto in nome di una flessibilità tattica che all’Inter è mancata negli ultimi sei anni.
Le nuove gerarchie e la motivazione da ritrovare
Nell’Inter di Chivu ci sono pochi intoccabili: Bastoni in difesa, Barella a centrocampo, e in attacco Lautaro e Thuram. Ma con una sola punta in campo, è chiaro che il capitano sia favorito sul francese, almeno nell’undici titolare. Tutti gli altri dovranno guadagnarsi il posto. Una situazione potenzialmente favorevole a giocatori come Carlos Augusto e Frattesi, che con Inzaghi erano spesso utilizzati a gara in corso. Ora avranno la loro occasione. Sempre che nuovi innesti non arrivino a insidiarli. Ma perché questo accada, occorre prima liberare spazio. E per ora, tra rifiuti e richieste fuori mercato, non ci si sta riuscendo.