MILANO — L’argomento sul tavolo sono le regole in base alle quali le partite vengono rinviate o sospese. Ma c’è da scommettere che Beppe Marotta e Luca Percassi, durante la riunione del Consiglio della Lega di serie A, avranno la testa da un’altra parte. «Di Lookman stiamo parlando con l’Atalanta. Questa settimana sarà cruciale. In due o tre giorni arriveremo a una conclusione. Se ci saranno le condizioni, bene. Altrimenti faremo una scelta differente», ha detto il presidente dell’Inter, presentando la stagione. Sa che, per convincere la Dea, le chiacchiere sono poco utili. Servono 45 milioni più cinque di bonus. Oaktree, fondo proprietario dell’Inter, non ha detto di no, ma spera che la negoziazione si chiuda a una cifra più bassa. L’impressione è che alla fine l’affare si farà.
Inter, il ct Gattuso in visita alla Pinetina
Per Cristian Chivu, il 28enne anglo-nigeriano sarebbe cruciale per rendere l’attacco — e tutta la sua Inter — «meno prevedibile, ibrida e verticale». L’eroe di Dublino, che con una tripletta in finale di Europa League lo scorso anno ha portato a Bergamo il primo trofeo internazionale, potrebbe arrivare alla Pinetina già fra una settimana, se tutto andrà come il giocatore spera. Ma ad Appiano Gentile — dove ieri è arrivato in visita il ct Gattuso con Bonucci e Buffon — resta il fastidio di sapere che il trasferimento si sarebbe potuto concludere molto prima. Sarebbe stato sufficiente che i giocatori meno centrali nel progetto di Chivu — per usare un eufemismo — avessero accettato di trasferirsi, portando in cassa soldi preziosi. Invece, per ora, hanno accettato di fare la valigia solo il mediano Aleksandar Stankovic, passato per 9,5 milioni al Bruges, il fratello portiere Filip, ceduto per 1,5 al Venezia, e Martin Satriano, al Lens per 5 milioni. Per il resto, sono ancora tutti a Milano.
Il mercato in uscita dell’Inter
Mehdi Taremi, dopo settimane di paura in Iran a causa della guerra, ha chiesto un supplemento di vacanza all’Inter e nemmeno si allena con i compagni. Ma quando il Botafogo ha bussato alla Pinetina per il suo cartellino, si è messo di traverso. Lo stesso ha fatto Asllani, che non ha corrisposto gli amorosi intenti del Betis, che per portarlo a Siviglia offriva una quindicina di milioni. Il timore, al quartier generale interista, è che — volendo restare in Italia — si presenti negli ultimi giorni di mercato con una proposta di prestito, non di cessione.
Bisseck e Pavard bloccano il mercato in entrata
Il mercato in uscita è inceppato anche in difesa. Yann Bisseck si è dimostrato choosy, come avrebbe detto Elsa Fornero, di fronte all’offerta inglese del West Ham. E a trattenere Pavard a Milano è invece soprattutto quell’ingaggio da 6,41 milioni netti, che insieme ai 29 anni compiuti spaventa i possibili compratori. Insomma, non si muove nessuno. «Quando paghi buoni stipendi e corri per tutti i trofei, anche chi viene messo alla porta spera sempre di conquistare l’allenatore. È normale», spiega un dirigente interista. Ma non per questo accettabile: perché il mercato in entrata si sblocchi, è necessario che quello in uscita decolli.
Chivu vuole Leoni
Cristian Chivu — «che non è affatto stato una seconda scelta», ha detto Marotta — nel presentare la stagione ha elogiato due giovani calciatori: «Pio Esposito e Giovanni Leoni sono tanta roba. Ve li godrete a lungo in Nazionale». Bravi entrambi, ma con una differenza: il primo è dell’Inter, mentre il secondo, che piace anche al Milan, «è del Parma, con cui non esiste una trattativa», come ha constatato il presidente nerazzurro. La prima parte della dichiarazione è vera, la seconda meno. L’ad gialloblù Federico Cherubini non solo si è arreso all’idea di cedere Leoni quest’estate, rinunciando a incrementarne il valore per un anno ancora, ma è pronto ad accettare contropartite. Per abbassare i 35 milioni del valore del cartellino di Leoni, i nerazzurri propongono — in operazioni formalmente separate — l’altro Esposito, Sebastiano. Ma sul giocatore c’è anche il Cagliari, ipotesi comunque gradita a Milano: entrerebbero soldi. La speranza dei dirigenti interisti è che, partito Sebastiano, altri seguano l’esempio.