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Uova, pesci e mazzi di fiori. Dalla Norvegia all’Uganda, i premi più bizzarri dati ai calciatori

La squadra norvegese del Bryne regala al man of the match premi contadini. Ma non è l’unico caso di calcio alternativo in giro per il mondo

MILANO – In un mondo del calcio in cui Cristiano Ronaldo in Arabia guadagna 200 milioni a stagione, e calciatori bravi ma non bravissimi dei maggiori campionati europei fanno le vacanze in jet privato, la squadra di Serie A norvegese Bryne FK regala al man of the match “premi contadini”. L’iniziativa circola da giorni, con tanto di foto, sui social network: si vedono i giocatori nel post partita – sudati e un po’ perplessi – che sfoggiano cartoni di uova, sostituti rurali dei trofei scintillanti che in Premier League o in Liga spagnola vengono dati agli MVP.

Premi contadini per i migliori in campo

In Norvegia, l’idea è venuta a un dirigente del Bryne FK nel 2023, quando la squadra, in una gara di campionato, ha omaggiato il difensore Axel Kryger con un intero agnello. Non è un caso isolato. Il portiere olandese Jan de Boer, dopo una prestazione particolarmente brillante, si è portato a casa quattro cartoni di uova fresche. E in Coppa di Norvegia il giocatore Sondre Dvergsdal è stato premiato come miglior giocatore della partita con 22 chili di carne di maiale appena macellato. “Si tratta di una strategia di marketing territoriale, per sottolineare l’identità rurale del club e della regione”, spiegò il club.

La tradizione africana dei “doni benauguranti”

Dopo il caso norvegese, sui social network c’è chi ha portato il caso lo Zambia, dove il calciatore Kennedy Musonda, man of the match in una partita della Super League locale, di uova in premio ne ha ricevute cinque ceste. Lo stesso succede in Zimbabwe, dove i calciatori più valorosi di ogni mese vengono premiati con pacchi di cibo da portare in famiglia: una versione low cost e a chilometro zero dei premi milionari distribuiti nei campionati top europei. Il sito web colombiano Pulzo.com ha approfondito l’argomento, raccontando la tradizione ugandese di donare ai calciatori bottiglie di yogurt e pani giganti, considerati benauguranti. Sempre in Africa, ma in Ghana, fra i premi personali del post partita sono state distribuite ciabatte infradito, donate da uno sponsor. E il portale Tribuna.com – che ha passato in rassegna i premi più originali delle leghe africane – riferisce anche di ricompense più tecnologiche: in Sudafrica, il capitano Hlompho Kekana dei Mamelodi Sundowns è stato premiato con 5 gigabyte di traffico dati per cellulare per la sua prestazione in una gara di coppa.

I “premi da cortile” nel calcio europeo

Esempi di “premi da cortile” – come li ha definiti la stampa in Polonia – non mancano neppure in Europa. Un giocatore del Górnik Zabrze, storica squadra della Serie A polacca, è stato omaggiato con una gallina viva come riconoscimento per un’ottima prestazione in campo. Nel 2019, come riportato da Pulzo.com, il norvegese Martin Ødegaard, allora alla Real Sociedad, ricevette in dono da un supermercato di San Sebastián un enorme pesce appena pescato. Anche nel calcio inglese si è registrato un premio inusuale, più romantico ma controverso: alle giocatrici dell’Arsenal Women sono stati consegnati bouquet di fiori. Le immagini hanno fatto il giro del web, accompagnate da una domanda legittima: lo stesso regalo sarebbe mai stato fatto ai loro colleghi maschi?

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