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Il lampo di De Bruyne, basta un colpo di tacco a rincuorare il Napoli

Il belga brilla nel test perso 2-1 contro il Brest. Ma dovrà dimagrire e sudarsi il posto: “Dimostrerò che posso ancora fare la differenza”

CASTEL DI SANGRO – La vita ricomincia a 34 anni e nel caso di Kevin De Bruyne non si tratta di un semplice modo di dire, perché la discontinuità è davvero la connotazione più eclatante del suo passaggio dal Manchester City e dalla Premier League al Napoli e alla Serie A: solamente in teoria facile come bere un bicchiere d’acqua.

De Bruyne, prime giocate di classe

Il fuoriclasse belga sta riscoprendo infatti in maglia azzurra il peso senza età delle pressioni e nonostante la sua esperienza ha dato finora l’idea di patirle un po’: tant’è che la sua nuova avventura era stata caratterizzata per il momento da più ombre che luci. Due prestazioni in tono minore contro l’Arezzo e il Catanzaro, nella fase iniziale del ritiro in Trentino, poi finalmente il primo lampo di classe, stasera a Castel di Sangro contro i francesi del Brest (test perso 2-1 dagli azzurri), con un geniale colpo di tacco che ha mandato il pallone a sbattere contro il palo ed è diventato d’incanto il biglietto da visita di KDB, rigenerato dalla sua magia e risalito all’improvviso in cattedra nella ripresa, nonostante la zavorra di qualche chilo di troppo da smaltire. Può succedere che tremino un po’ le gambe addirittura ai vincitori seriali come lui: 23 trofei conquistati in carriera, ma ora la necessità di rimettersi con umiltà in discussione. È proprio vero: gli esami non finiscono mai.

L’addio al City

De Bruyne è arrivato dall’Inghilterra con l’inevitabile fardello sulle spalle di un carico di aspettative extra large, accompagnato dalla convinzione che in Italia uno come lui avrebbe potuto fare la differenza in pantofole. Invece non è esattamente così e anche gli ultimi sei mesi da separato in casa vissuti a Manchester stanno presentando il conto al top player belga, che deve pagare dazio all’amarezza e alle vicissitudini per un addio alla Premier più subito che voluto. Sono stati infatti il City e Guardiola a spingerlo verso una nuova avventura, senza far nulla per evitare che KDB arrivasse alla scadenza del suo contratto. Da leader indiscusso a precario: il contraccolpo sull’autostima è stato inevitabile persino per una star.

La concorrenza a centrocampo

Il Napoli è stato pronto a offrire a De Bruyne la chance per rimanere ad alti livelli, continuando a giocare la Champions League. Ma il campione belga non è arrivato in maglia azzurra per vivere di rendita e nemmeno volendo potrebbe comunque permetterselo, perché Antonio Conte gli ha fatto subito capire che un posto al sole dovrà meritarselo: come tutti i suoi compagni di squadra. I campioni d’Italia hanno infatti già due mezze ali di altissimo livello come Scott McTominay (Mvp della scorsa stagione) e Frank Zambo Anguissa, che sono stati tra i principali protagonisti della cavalcata verso il quarto scudetto. Nel ruolo di KDB la concorrenza per una maglia da titolare è molto qualificata e potrà dunque capitare a tutti il pit stop in panchina.

Un giocatore da 50 milioni di follower

Al City la regola era un’altra: De Bruyne più altri 10. Ma il tempo passa e il belga ha subito accettato la nuova sfida di rimettersi in discussione. «Sono al Napoli per dimostrare che posso ancora fare la differenza ad alti livelli». Il tempo di smaltire i durissimi carichi di lavoro di Conte (due ko in tre amichevoli, per gli azzurri) e poi si inizia a fare sul serio. La vita di KDB — l’uomo da 50 milioni di follower — ricomincia a 34 anni.

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