Che il Napoli sia oggi il candidato più autorevole per il prossimo scudetto è 5 volte vero. Ha appena vinto l’ultimo. Tra quelli che l’hanno fallito, nessun club sta operando meglio. Conte unico confermato è ripartito in netto vantaggio sugli altri. Gli sconfitti, fra tante panchine all’aria, perdono tempo per studiare nuovi assetti. Kevin De Bruyne, voluto da Aurelio De Laurentiis con un colpo di cinema, è in Italia il raro affare geniale.
In attesa dei 150 milioni lasciati da Osimhen e Kvara, il Napoli può comprare chi vuole ma anche prestare per un milione di euro senza obbligo di riscatto i doppioni emarginati. Ha liquidità, in una estate che non consente all’Inter per pochi soldi di schiodare Lookman dall’Atalanta.
È il settimo motivo. Un bel vantaggio: consente una più serena e meno affollata gestione del ritiro senza giocatori altrimenti rumorosi e ingombranti.
Ma il calcio ha un patrimonio: la perenne incertezza. I pronostici sullo scudetto vanno lasciati a bookmaker e cartomanti. Il quadro è attendibile, esaltante per i dirigenti e i tifosi, ma merita una conferma lunga otto mesi. Chissà che pensa davvero Antonio Conte. Esperto in scudetti, si è sempre barricato dietro una sistematica prudenza. Aprì uno spiraglio solo alla fine, con quella frase ormai storica: «A questo punto perché non crederci?».
Ora evita di scivolare nei tranelli del calcio. Confessava che gli sarebbe piaciuto per una volta partire favorito. Che lo sia ancora è vero, ma un’analisi del mercato rivela qualche interrogativo.
Un uomo di gol e fantasia a sinistra.
La stagione è cominciata nello scorso gennaio. Con la cessione di Kvara al Paris San German. Fonte di malumori, fu costretto Giovanni Manna su missione del presidente ad una conferenza. Emerse un indimostrabile ricatto per coprire la leggerezza del club. Kvara aveva gli strumenti giuridici per liberarsi prima a basso costo. Fu lasciato alla più cupa delusione. Isolato nella incomprensione.
In panchina e con un contratto irrisorio in rapporto al suo valore. Finalmente ceduto e mai sostituito.
Sono entrati 75 milioni. Altrettanti in arrivo dalla Turchia per la cessione di Osimhen. Il Napoli si è intanto impegnato per 120 milioni, scegliendo 5 acquisti. I conti: 25 Lang, 9 Marianucci, 9 più 26 in due rate Lucca, 21 Milinkovic-Savic secondo portiere, 30 Beukema, solo De Bruyne a costo zero. Affari tempestivi che hanno rassicurato Conte. Oggi un mercato lodevole appare incompleto. Oltre al sosia di Anguissa, un centrocampista poderoso nella scia di De Bruyne, manca proprio l’esterno sinistro alto capace di sostituire nel ruolo Kvara, per brio e capacità di segnare. I 59 gol dello scudetto vanno portati almeno a 70. Si leggono molti nomi, De Laurentiis avrà in testa quello giusto. Ed è il grande rebus dell’estate. Nell’attesa ecco i profili, un po’ scialbi, senza escludere che arrivi uno inedito. Con migliori precedenti.
Raheem Sterling, classe 1994, la scorsa stagione in prestito all’Arsenal dal Chelsea. Premier League, 580 minuti, 0 gol e 2 assist. È fuori dal giro della nazionale inglese dal 2022. Alejandro Garnacho, 2004, in campo con il Manchester United in Premier League per 2458 minuti, 6 goal e 3 assist. Fu accusato “il giovane direttore” Manna, protetto solo da De Laurentiis, come se gli fosse sfuggito il secondo Messi. Jack Grealish, 1995, non convocato per il Mondiale Fifa per club. Con il Manchester City 817 minuti, 1 gol e un assist. Numeri riferiti alla Premier. Come per Federico Chiesa, 1997, con il Liverpool 141 minuti, 0 gol e 0 assist. Dati non eccitanti. Delle tre l’una: un miracolo di Conte, la fortuna del presidente, l’abilità di Manna. Chi indovina l’erede di Kvara, oggi protagonista in Europa? Come nei telequiz bisogna scoprire il bomber mascherato.
