MILANO – Ha aspettato il suo eroe tutto il giorno, proprio davanti allo store del Milan di via Dante, a due passi dal Duomo. Lukas, un bimbo spagnolo di nove anni, è un tifoso rossonero, in vacanza a Milano, stregato da Luka Modric. Lunedì voleva tornare a casa con un autografo sulla sua maglia, così si è fatto accompagnare dai genitori in centro alle 10 del mattino. Modric è arrivato alle 18.30, Lukas era in prima fila. Lo hanno fatto entrare nello store, con in mano anche l’autobiografia del campione croato che gli aveva passato una tifosa, e lì si è guadagnato la firma desiderata e anche una foto ricordo. Un’emozione da Pallone d’oro, di quelle che ai milanisti restituiscono il passato più bello. Erano circa duemila i tifosi che allo store del Diavolo hanno accolto Modric, quasi stupito da tanto affetto. C’era qualche croato, con annessa cuffietta a scacchi bianchi e rossi (lo sport nazionale, la pallanuoto), e un fiume di persone con la maglia rossonera numero 14, quella scelta da Luka che, dal balcone del negozio, l’ha sventolata e poi lanciata nella folla. La sicurezza gli ha impedito di immergersi tra i tifosi stipati dietro le transenne per firmare altre maglie: troppe persone, era pericoloso (e qualcuno non ha gradito).
Modric: “Non bisogna accontentarsi della mediocrità”
“Forza Milan, ci vediamo a San Siro!”, le sue parole ai cronisti presenti in via Dante. Poco prima, a Casa Milan, aveva dettato il suo manifesto: “Non bisogna accontentarsi della mediocrità, la qualificazione alla Champions deve essere l’obiettivo minimo. Sono qui per vincere delle coppe”. In sala stampa si è presentato con la famiglia al seguito, la moglie Vanja e i figli Ivano, Ema e Sofia. C’era anche il ds Tare che gli ha lasciato la scena, seduto in prima fila con lo sguardo orgoglioso. Poi, in serata, ha registrato l’accelerazione decisiva nell’estenuante trattativa per Jashari: crollato il muro del Bruges, che incasserà 33,5 milioni più 5 di bonus, di cui 2 facilmente ottenibili. Una svolta attesa da tempo, arrivata insieme alla fumata bianca per Zachary Athekame, il terzino destro che il Diavolo pagherà 8 milioni allo Young Boys.
Modric: “Nel Milan giocava il mio idolo Boban”
Il Milan che verrà prende forma. Modric lo ha seguito dalla tv nella tournée asiatica e ha parlato della squadra con Ibrahimovic e Ancelotti: “Carlo mi ha detto cose meravigliose di questo club”. La passione per il Diavolo, in realtà, ha radici lontane: “Sono cresciuto guardando la Serie A, il Milan era la mia squadra del cuore, ci giocava il mio idolo Boban”. Ha già sentito anche Allegri, che rivedrà martedì mattina a pranzo a Milanello, prima dell’allenamento pomeridiano: “È un vincente. Probabilmente non ha dei bei ricordi di me per la finale di Champions del 2017 (persa dalla Juve di Max contro il Real, ndr), per non farlo arrabbiare non gliene parlerò”, scherza Luka, che conferma di voler giocare “in mezzo al campo, dove posso dettare i tempi e far girare la squadra”. Sottolinea più volte il termine umiltà, che lo accompagna in questa nuova avventura: “Porterò esperienza e passione”. Gli chiedono se sogna di replicare quanto fatto da Ibrahimovic, che in rossonero ha vinto uno scudetto da quarantenne: “Lo spero, non vedo perché non potrebbe succedere di nuovo”. La sintesi del suo pensiero: “Non si è mai troppo grandi per emozionarsi”. Luka come Lukas, l’età non conta.