Dal febbraio 2022, l’Uefa ha versato più di 10,8 milioni di euro in “fondi di solidarietà” a club russi, pur essendo esclusi dalle competizioni europee a seguito dell’invasione dell’Ucraina. I dati, riportati dal Guardian, indicano pagamenti per 3,305 milioni di euro nella stagione 2022-23, 3,381 milioni nel 2023-24 e 4,224 milioni nel 2024-25. Si tratta di somme destinate a sostenere lo sviluppo del settore giovanile dei club che non partecipano alle coppe europee, finanziate con una quota dei proventi di Champions League, Europa League e Conference League.
Club ucraini a secco
Secondo il quotidiano britannico però, cinque società ucraine — Chornomorets e Real Pharma, con sede a Odessa, Metalurg di Zaporizhia, Phoenix Mariupol della città portuale meridionale occupata e Metalist 1925 di Kharkiv — non hanno ricevuto i fondi. A fine luglio i cinque club hanno scritto una lettera al presidente della Uefa, Aleksander Ceferin per lamentarsi di una situazione definita “straordinaria”.
La lettera a Ceferin
“A seguito della nostra comunicazione – si legge sempre sul Guardian – siamo stati informati che l’ostacolo ai pagamenti di cui sopra è costituito da alcuni requisiti poco chiari di una banca in Svizzera”. La mancata erogazione sarebbe legata, secondo gli ucraini, a restrizioni bancarie svizzere per i pagamenti verso territori classificati come “zone di ostilità”. “L’intera Ucraina è sotto aggressione militare russa. La decisione di non inviare i pagamenti ai nostri club è inaccettabile e incomprensibile. Siamo esclusi da somme a cui avremmo diritto, mentre i club russi le ricevono regolarmente. Chiediamo chiarezza e spiegazioni ufficiali”.
