Lo Strasburgo ha messo la propria firma su una curiosità destinata a rimanere nella storia del calcio europeo. Nella prima giornata di Ligue 1, la squadra alsaziana è diventata la prima nei cinque maggiori campionati a presentarsi in campo con una formazione titolare interamente composta da calciatori nati dal 2000 in poi. Non era mai accaduto. E a rendere ancora più significativo il primato c’è stato il risultato: successo esterno sul Metz per 1-0, con gol decisivo di Emanuel Emegha, attaccante classe 2003.
La formazione di soli Gen Z
L’undici scelto da Liam Rosenior – tecnico inglese di 41 anni – era composto da Penders; Amo-Ameyaw, Høgsberg, Sarr, Mwanga, Ouattara; El Mourabet, Barco, Lemaréchal; Emegha, Panichelli. Il più anziano in campo era proprio l’argentino Joaquín Panichelli, che compirà 23 anni nei prossimi mesi. Tra i più giovani invece due difensori diciannovenni: Lucas Høgsberg e Samuel Amo-Ameyaw. Anche chi è entrato a partita in corso ha rispettato la linea verde: nessun giocatore nato nel Novecento, anzi all’80’ è arrivato spazio anche per Kendry Páez, trequartista ecuadoregno del 2007. L’età media degli undici titolari si è fermata a 20,7 anni, mentre quella complessiva della rosa tocca appena i 21,8.
Scelta strategica voluta
Si tratta di un cambio di rotta evidente, legato al nuovo corso societario. Da quando lo Strasburgo è entrato a far parte del gruppo che controlla anche il Chelsea, la politica del club è cambiata radicalmente. I tifosi contestano la trasformazione del club in una sorta di “satellite” dei Blues, ma i numeri raccontano un percorso netto: nel 2022/23 l’età media era ancora di 26 anni, scesa poi a 24 e quindi a 22,2 nella scorsa stagione. Parallelamente il valore complessivo della rosa è salito da 123,5 a oltre 307 milioni di euro nel giro di quattro anni, con 87 milioni spesi nella sola sessione di mercato in corso.