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Modric e De Bruyne le star della serie A. Che affari David e Ferguson

Vecchi leoni, giovani speranze ma anche perfetti sconosciuti tra i volti nuovi del campionato. Le spese più alte per i dribblatori

TORINO — I 43 nuovi stranieri che vedremo in Serie A possono essere sostanzialmente suddivisi in quattro categorie: vecchi leoni, sicuri campioni, giovani promesse, interessanti scommesse. C’è anche un manipolo di perfetti sconosciuti, che come sono arrivati se ne andranno. In generale i motivi dominanti sono due: la ventata di classe antica (l’aggettivo è a doppio senso, speriamo prevalga quello buono) portata da Modric e De Bruyne (ma mettiamoci anche il genoano Stanciu) e la famelica ricerca di gente che sappia dribblare, merce rarissima nel nostro campionato che difatti abbiamo importato a piene mani: 152 milioni spesi sui mercati esteri sono stati destinati a elementi che saltino l’uomo, sguscino nell’uno contro uno e creino la famosa superiorità numerica, che è poi la scorciatoia più immediata verso l’azione da gol. Possiamo perciò definire interessanti scommesse quelle su dribblatori già con un certo curriculum, come Lang del Napoli, Luis Henrique (quanti anni era che l’Inter non aveva uno capace di dribblare?), Kuhn del Como, Sulemana dell’Atalanta, Rowe del Bologna, Bailey della Roma e Aboukhlal del Torino, mentre il comasco Jesus Rodriguez è senza dubbio la più affascinante delle giovani promesse, con i suoi 19 anni di talento smisurato, anche se varrà la pena tenere d’occhio pure lo scozzese Miller (centrocampista, però), appena preso dall’Udinese – ha 18 anni e segue le tracce di McTominay – e Kiliçsoy, ventenne centravanti turco del Cagliari.

I nuovi volti della serie A

I colpi dell’estate, considerando il rapporto tra qualità, prezzo ed età, sono però due attaccanti, David e Ferguson. Per il canadese la Juventus ha pagato soltanto le commissioni (briciole, visto il costo dei bomber in questa folle estate) portando a casa la certezza di un sicuro campione: non ci sono promesse né scommesse ma il solido conforto degli almanacchi, che raccontano come l’ex Lille segni con impressionante regolarità da quando è maggiorenne. Non è un caso che Transfermarkt gli assegni il valore di mercato più alto (45 milioni), mentre l’acquisto più costoso è Jashari (36), categoria interessanti scommesse, come i romanisti Wesley e El Aynaoui o l’interista Diouf. Tornando a Ferguson, due anni fa, da diciottenne, segnava a raffica nel Brighton e arrivò a costare 100 milioni (e azzardati paragoni con Van Basten, tuttavia non del tutto campati per aria), poi gli infortuni ne hanno rallentato la maturazione. La Roma l’ha preso in prestito con un diritto di riscatto sostenibile (35 milioni): se la caviglia metterà giudizio, tra un paio d’anni l’irlandede tornerà a valere la tripla cifra. Sta a metà tra la giovane promessa e il sicuro campione.

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