Torino – Chi ce l’ha una coppia di attaccanti come i due della Juve, un creativo in ispirazione continua e un centravanti vecchio stampo, un tiro un gol e chissenefrega delle pretese del calcio moderno? Nessuno, tanto più che la Juve ha pure Vlahovic, ugualmente implacabile come non lo era da un bel pezzo, dai tempi lontani in cui sembrava che qui si potesse costruire un futuro su di lui. Alla collezione di perle c’è da aggiungere il ritorno di Bremer, decisivo a modo suo: ha ragione Tudor, questa Juve è senz’altro incompleta (altra domanda, però: chi le ha riserve del calibro di Nico Gonzalez, Koopmeiners, McKennie, Joao Mario?) ma pure largamente sottovalutata, anche se nella prima allo Stadium ci ha messo tutto un tempo a rivelarsi nella sua scintillante efficacia. Il 2-0 lo ha scritto nella ripresa, tre quarti d’ora di bel calcio senza respiro.
«La cronaca della gara»
Tudor: “Vlahovic nostro, ma vediamo che succede in settimana»
Prima, però, la Juve aveva fatto fatica a scollarsi dall’appiccicoso pressing del Parma, quasi ritmato in panchina dal tarantolato Cuesta, l’allenatore ragazzo che guida una squadra di ragazzini: sono tutti nati dal 2000 in poi eccetto Valenti e Delprato, classe 1999. Tudor ha patito la costrizione all’asfissia imposta dai gialloblù: «Una partita difficilissima, siamo stati bravi. Vlahovic è un giocatore della Juve, ma vediamo cosa succede in settimana». Il croato aveva dimostrato una certa riverenza nei confronti dell’avversario ignoto mettendo a destra il più difensivo degli esterni possibili, Kalulu: ai bianconeri non è mai mancata la foga agonistica né il desiderio famelico di attaccare, ma non inganni il dato all’intervallo di dieci tiri a uno, perché l’unico veramente pericoloso era stato un colpo di testa di Conceição al 13’ alzato oltre la traversa da Suzuki, mentre il resto era stato un gran macinare calcio difficile in spazi stretti alternato a molti (troppi) slanci individuali ma non di Yildiz, cioè l’unico che da solo avrebbe potuto cambiare le cose. Infatti sarà poi proprio lui a cambiarle.
David apre, Vlahovic chiude
Un brivido è corso lungo la schiena di ogni juventino allo Stadium quando Almqvist è scappato in contropiede servendo Pellegrini nell’area piccola (47’) ma il prodigioso recupero di Bremer, una specie di muro semovente, ha evitato la paura dello svantaggio e ribaltato completamente il senso della partita, a quel punto presa in mano da Yildiz, che si è messo a cercare il gol per conto proprio (ne ha sfiorati un paio) o per conto terzi, vale a dire prima David e poi Vlahovic (in cronaca, anche un palo di Conceição e l’espulsione di Cambiaso per una reazione su Lovik). La rete che conta davvero è stata quella del canadese, non tanto perché ha sbloccato una partita melmosa ma perché ha incoraggiato le speranze che possono fiorire sul terreno fertile dell’intesa tra il creativo e il centravanti. Il canadese, come già nell’amichevole con l’Atalanta, i pochi palloni che ha visto li ha giocati assai male.
Gli assist di Yildiz
Quando però Yildiz, in irresistibile slalom sulla sinistra, ne ha messo un buono nell’area piccola, ha dato una spiegazione del motivo per cui segna a raffica da quando è maggiorenne: ha fulminato Circati anticipandolo d’esterno, un unico tocco in cui ci ha messo istinto, fiuto, prontezza, lucidità. Ne farà tanti, di gol così, come tanti ne farebbe Vlahovic se andasse al Milan: qui sembra che segni quasi per ripicca però intanto lo sta facendo ogni volta. L’assist è stato ancora di Yildiz, stavolta da destra. Allegri avrà subito mandato a Tare un messaggio di una sola parola: visto?
Juventus (3-4-1-2) Di Gregorio 6 – Gatti 5.5 (12’ st Joao Mario 6), Bremer 7, Kelly 6 – Kalulu 6.5, Locatelli 6 (12’ st Koopmeiners 6), Thuram 6, Cambiaso 5 – Conceiçao 6.5 (35’ st Nico Gonzalez sv), Yildiz 8 (44’ st McKennie sv) – David 6.5 (35’ st Vlahovic 6.5). All. Tudor 6.5.
Parma (3-5-2) Suzuki 6.5 – Delprato 6, Circati 5, Valenti 5.5 – Lovik 5.5 (44’ st Estevez sv), Bernabè 5, Keita 6.5 (44’ st Djuric sv), Ordonez 6 (11’ st Sorensen 5.5), Valeri 5.5 – Pellegrino 5.5, Almqvist 6 (35’ st Benedyczak sv). All. Cuesta 6.
Arbitro: Marcenaro 6.
Reti: 14’ st David, 39’ st Vlahovic
Note: espulso Cambiaso al 38’ st. Ammoniti Gatti, Tudor, Suzuki. Spettatori 41.251.