MILANO – Sono giorni di decisioni importanti per il Milan. La prima riguarda il nuovo centravanti: non sarà Boniface, rispedito al Bayer Leverkusen, ma Conrad Harder, in arrivo dallo Sporting. Una scelta fatta rapidamente, condivisa da Massimiliano Allegri che pure per l’attacco ha sempre messo Vlahovic in cima alla sua lista. Ieri Max si è presentato in sede a mezzogiorno, per un confronto con il ds Tare, blindato fino a tarda sera in ufficio (tanto da farsi portare da un rider un panino). Nelle due ore di incontro a casa Milan il tecnico rossonero ha ribadito quello che è stato evidente a tutto il pubblico di San Siro, uscito dallo stadio dopo la partita con la Cremonese contestando la società, e cioè che è difficile se non impossibile fare meglio dell’ottavo posto del campionato scorso dopo aver venduto i pezzi migliori (Reijnders su tutti) e non avendo coperto adeguatamente i buchi provocati dalle cessioni. Allegri ha chiesto alla dirigenza un attaccante, come detto il suo preferito era Vlahovic, e un centrocampista, possibilmente Rabiot. Ma nel suo discorso ha chiarito che accetterebbe anche altri giocatori, purché non a rischio (per i pregressi infortuni) come Boniface, una pista definitivamente abbandonata. Il Milan ha analizzato i referti delle visite mediche, e ha ritenuto di non avere le garanzie necessarie sul ginocchio destro e sulla continuità del nigeriano, rientrato in Germania. Un affare troppo rischioso, proprio il concetto che Allegri aveva espresso alla società.
Caccia a Harder
Così si è chiusa una vicenda gestita male, e si è aperta la caccia a Harder. La trattativa con lo Sporting è stata rapida, operazione da 24 milioni più 3 di bonus per il danese: 20 anni, ben strutturato, mancino che ha Haaland per modello. Allegri potrebbe anche condividere la scelta di una linea verde, calciatori più giovani come il danese classe 2005, anche se nessuno gli ha mai spiegato il perché del prestito di Camarda al Lecce (prossimo avversario rossonero), attaccante anche lui e gioiellino del vivaio. Con la Cremonese quando si è girato verso la panchina Max ha trovato un solo giocatore offensivo, Chukwueze.
Allegri chiede Rabiot
Harder dovrebbe essere l’unico colpo per l’attacco, ma il Milan continuerà a monitorare Vlahovic. Per il serbo il vero ostacolo è lo stipendio da 12 milioni che percepisce alla Juventus, dovrebbe essere disposto a fare un sacrificio economico, poi bisognerebbe parlare con la Juventus. Non è semplice. Allegri vuole pure un centrocampista, un acquisto che potrebbe essere agevolato dalla cessione di Musah, seguito dall’Atalanta (ieri non ha giocato Ederson, segnale di un possibile addio). Max ha chiesto Rabiot, in rotta con il Marsiglia, ma nelle ultime ore De Zerbi ha fatto un passo verso di lui: «Voglio tendergli la mano e spero di poter trovare una soluzione». Non è da escludere anche un innesto in difesa, un profilo di esperienza. Dodici mesi fa il Napoli, poi campione d’Italia, iniziò il campionato perdendo 3-0 a Verona. Una lezione che portò De Laurentiis a prendere nei giorni successivi Lukaku, Neres e il futuro Mvp del campionato McTominay. Così Conte ha vinto il suo quinto scudetto da allenatore nonostante la falsa partenza, come nell’era della serie A con i 3 punti a vittoria era successo solo un’altra volta, alla Juventus di Allegri nel 2016 (prima altre quattro volte, sempre ai bianconeri nel 1933 e nel 1975, al Torino nel 1943 e nel 1976). Siamo alla prima tappa di 38, nulla è perduto, ma per tornare in Champions, e magari guardare anche più in alto, è il momento di agire.