Il Napoli è la squadra da battere: a parte il fatto di essere campione in carica, parla il mercato che ha fatto. Sta ora a Conte farla diventare più forte, il che non è comunque semplice visto che a Napoli non si è mai vinto per due anni in fila. Il lavoro da fare è portare ambiente e giocatori ad un grado superiore: e questo con il Sassuolo si è visto. È stata la classica partita della grande squadra.
La risposta dell’Inter
Inter in gran forma (ma Torino decisamente inguardabile). Chivu è stato saggio a non stravolgere una squadra comunque molto affiatata (10 titolari su 11 hanno giocato la finale di Champions con il Psg), ma anche bravo a far ritrovare quello smalto che nel girone di ritorno dello scorso campionato aveva smarrito. E Sucic e Bonny hanno già mostrato di poter essere più di semplici comprimari.
La Juve a questo punto si tenga Vlahovic
La Juve con il Parma ha giocato un ottimo secondo tempo. Meno il primo anche perché, il Parma difendeva con due linee strettissime a ridosso della propria area. Tudor finora si sta dimostrando bravissimo, a partire da come ha gestito il Mondiale per Club. Ha riportato orgoglio e appartenenza, e alla Juve queste sono cose che contano. Il tecnico mi sta piacendo anche nella gestione di Vlahovic: è un giocatore contrattualizzato e fino a prova contraria va trattato come tale. Io, senza un vantaggio economico notevole e soprattutto immediato me lo terrei. Semmai l’errore è stato fargli contratto di 12 milioni a stagione.
Terza incomoda per lo scudetto, ma dipende da Yildiz e Thuram
Proprio la Juve potrebbe essere la terza incomoda del campionato, la rompiscatole per Napoli e Inter. Il condizionale è relativo a Yildiz e Thuram: se loro diventano leader allora è possibile. Quindi Tudor deve puntare a un lavoro psicologico e tecnico sui due per farli diventare i riferimenti della squadra in campo e fuori. L’unico neo è la sciocchezza di Cambiaso che gli è costato un cartellino rosso a dir poco evitabile. Questi atteggiamenti sono cose da non sottovalutare: importanti, per non dire preoccupanti.
Gasperini, la Roma sembrava l’Atalanta
La Roma mi è piaciuta. Devo dire che il vestito a Gasperini non sta benissimo, abituato come ero a vederlo a Bergamo. Il ruolo però sì. In poco tempo è infatti riuscito a far fare alla Roma una partita da vecchia Atalanta, pur con un livello tecnico inferiore. Ma si sono viste idee, maniera di stare in campo. Non mi è dispiaciuto il nuovo centravanti Ferguson, anche se al pari della sua fotocopia Dovbyk, è un po’ macchinoso. Ovvio che poi quando entra Dybala il livello si alza. E anche qui Gasperini dovrà essere bravo a gestire l’argentino.
Como fotocopia del Barcellona
A proposito di belle squadre, il Como è la fotocopia del Barcellona di Guardiola. A livello di impostazione, possesso palla, dribbling e superiorità numerica con verticalizzazione. Due gol e tante occasioni, giovani tecnicamente bravissimi, però contro una squadra come la Lazio che nel secondo tempo non ne ha azzeccata una. Comunque il progetto è entusiasmante, bellissimo e ambizioso. Penso che nel campionato italiano avrà successo, perché il livello tecnico generale della Serie A non è eccelso.
Allegri ha ragione, i difensori non sanno più marcare
La nota dolente della prima giornata è stata il Milan. Le parole di Allegri in tal senso sono un vangelo. Non si insegna più ai giocatori a marcare. In area di rigore i difensori non sanno più stare attaccati all’uomo, fuori dall’area invece si tratta il pallone come se non avesse alcuna importanza. E se una squadra di Allegri in fase difensiva denota queste lacune, allora è un bel problema. Poi sono anche partite che nascono storte: il Milan ha tirato parecchio in porta, ma qualità non è stata granché però la squadra qualcosa ha fatto. Diciamo, e torno alla questione difesa, che c’è troppa smania di dover necessariamente giocare la palla rinunciando a momenti di pragmatismo. Come esempio porto Donnarumma, che non viene confermato al Psg perché non sa giocare in un certo modo la palla con i piedi. Adoro Luis Enrique e l’ho detto in tante occasioni, stavolta però l’ha fatta fuori dal vaso.