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L’azione da antalogia della Spagna, in gol dopo 25 passaggi e 66 tocchi

La nazionale di De La Fuente ha costretto la Turchia a incassare la sconfitta interna più pesante degli ultimi 41 anni (0-6). La seconda rete di Merino è arrivata al termine di un’azione perfetta. E in patria c’è già chi fa paragoni con la squadra di Xavi e Iniesta

Una sconfitta del genere la Turchia non la subiva in casa da 41 anni, ovvero dallo 0-8 incassato a Istanbul dall’Inghilterra nel novembre del 1984. Lo 0-6 di Konya certifica la forza al momento della Spagna, squadra che può contare sulla presenza di uno dei primi tre giocatori al mondo, Lamine Yamal, supportato dal talento di Nico Williams, dalla regia di Zubimendi e dall’acume tattico e dalla qualità di tre dei giocatori più completi al mondo, Pedri, Mikel Merino e Oyarzabal.

Uno show firmato Merino e Pedri

Non a caso sono stati proprio loro i grandi protagonisti della serata che ha consentito alle Furie rosse di portarsi già da sole in vetta al gruppo E di qualificazioni mondiali dopo appena 2 giornate. Merino si è preso la scena con una tripletta, Pedri ha provato a imitarlo mettendo a referto una doppietta e un assist, Yamal e Oyarzabal si sono accontentati di fornire due assist a testa.

Secondo gol da antologia: 25 passaggi senza interruzioni

Esemplificativo della qualità tecnica della Spagna è stato, in particolare, il secondo gol, definito dai media iberici “uno dei più iconici della storia della nazionale”. Un’azione a cui hanno partecipato tutti gli 11 giocatori, partendo dal portiere fino ad arrivare alla rete segnata da Merino senza alcuna interruzione: in totale 25 passaggi e 66 tocchi complessivi al pallone in 75 secondi. Un coinvolgimento corale da registrare e ritrasmettere in tutte le scuole calcio.

I degni eredi dei Campioni del mondo del 2010

In Spagna c’è già chi parla di nuova generazione di fenomeni, degni eredi della ‘Roja’ di Casillas, Xavi, Villa e Iniesta che dal 2008 al 2012 dominò in giro per il mondo vincendo un trofeo iridato e due Europei. Forse è ancora troppo presto per fare un paragone ma la squadra di De La Fuente, che non perde sul campo da due anni e mezzo (24 partite di fila) e arriverà all’appuntamento comunque da campione continentale in carica, ha tutti i titoli per essere tra le principali pretendenti alla coppa.

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