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Nazionale, Gattuso soffre in panchina: “C’era da morire”

Il ct, alla seconda vittoria su due partite azzurre, ammette di essersi tormentato durante i pazzi 90 minuti contro Israele

Debrecen – Dodici gol “messi a segno” in 180’, compresi però i due infilati maldestramente nella loro porta contro Israele da Locatelli e Bastoni, nella folle notte ungherese. La produzione offensiva della nuova Italia di Rino Gattuso è stata extralarge e identica a quella del debutto contro l’Estonia di venerdì scorso a Bergamo, ma questa volta è andata in tilt la difesa azzurra e sono saltati completamenti gli equilibri, come ha dovuto ammettere il ct nonostante la soddisfazione per la soffertissima vittoria. «Ce la teniamo stretta e per noi vale comunque tanto, nonostante gli errori commessi. Siamo stati dei pazzi e abbiamo preso delle reti assurde», ha infatti confessato Ringhio, prendendosi la responsabilità per gli sbandamenti a tratti inconcepibili della sua sua squadra. «Abbiamo concesso troppe occasioni e il problema è mio e del mio staff, non sto dando la colpa ai ragazzi. A un certo punto c’era da morire. I nostri avversari sono stati bravi e ci hanno sorpreso un po’, vincendo spesso i duelli uno contro uno. A noi invece è mancata la gamba, che purtroppo non è stata quasi mai brillantissima. Succede spesso quando bisogna giocare due gare così ravvicinate e pure da questo punto di vista sappiamo di dover migliorare. Siamo stati fragili».

L’Italia ha pagato dazio anche ai tantissimi errori individuali, che hanno coinvolto oltre a tutti i difensori pure Gigio Donnarumma, in serata decisamente no. Ma è apparso palese lo squilibrio tattico della Nazionale, schierata da Gattuso con un modulo diverso (4-1-3-2) e vulnerabile soprattutto sulle fasce laterali: a sinistra nel primo tempo e sulla destra nella ripresa. «Bisognava giocare di più di reparto e i ragazzi non sempre lo hanno capito», dice al fischio finale Ringhio, che ha provato però a tenersi strette le due vittorie con cui ha inaugurato la sua gestione. «Sono stati otto giorni davvero incredibili. Ho visto cuore e voglia di reagire alle difficoltà da parte di tutti, fermo restando che dobbiamo migliorare». Il punto di partenza dovrà essere la conferma delle due punte, perché il tandem d’attacco formato da Kean e Retegui ha confermato di essere una minaccia costante per gli avversari. Gli azzurri avevano perso il feeling con la rete nella sofferta era di Luciano Spalletti ed è importante che l’abbiamo ritrovato dopo il cambio di ct. Intorno ai nuovi gemelli del gol ci sarà bisogno però di trovare in fretta gli equilibri giusti, altrimenti nonostante i successi contro Estonia e Israele la strada verso la qualificazione ai Mondiali rischia di continuare a essere una impervia salita.

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