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Gattuso ha risolto il problema del gol: ma alla Nazionale ora serve equilibrio

Il 5-4 rocambolesco contro Israele ha posto al ct azzurro dei problemi tattici evidenti

Debrecen – Le cinque reti segnate in due partite ufficiali di fila sono un inedito assoluto nella storia della Nazionale e contribuiscono a riempire il bicchiere a metà, dopo i primi 180′ della gestione di Gennaro Gattuso, insieme con i 6 punti in classifica che permettono all’Italia di continuare a credere nella qualificazone per il Mondiale 2026 americano. Battere Estonia e Israele era obbligatorio e gli azzurri ci sono in qualche modo riusciti, anche se la prestazione di Debrecen è stata di gran lunga inferiore rispetto a quella di venerdì scorso a Bergamo: per la qualità del gioco e soprattutto per le gravissime carenze tattiche che hanno fatto sbandare la squadra, inguardabile dalla cintola in giù.

Un attacco che fa ben sperare

Ma fa ben sperare la ritrovata prolificità offensiva, l’unico trait-d’union fra le prestazioni altalenanti del nuovo corso del ct calabrese. Funziona infatti a meraviglia la coppia formata da Mateo Retegui e Moise Kean, che hanno confermato nella trasferta ungherese di essere fatti l’uno per l’altro e da gemelli del gol hanno trascinato i compagni alla riscossa – almeno dal punto di vista dei risultati – dopo il doloroso epilogo della gestione di Luciano Spalletti. Il ricorso al doppio bomber è stata una brillante intuizione di Ringhio ed è servito anche per restituire coraggio al gruppo, che ha messo in qualche modo un’ipoteca sul secondo posto nel girone (garanzia per poter partecipare almeno agli spareggi) e avrà ora bisogno di allungare la sua striscia positiva nelle prossime sfide di ottobre contro Estonia e Moldova, per tenere vive le speranze di rimonta sulla Norvegia nella lotta per il primo posto.

Bene i due centravanti, ma ora serve equilibrio

La qualificazione diretta per i Mondiali può essere decisa dalla differenza reti e in questo senso i dieci gol segnati nelle prime due gare della gestione Gattuso sono un viatico molto incoraggiante, in primis per il potenziale offensivo messo in mostra dal tandem Retegui-Kean. Ma adesso intorno ai due centravanti – che in 180′ hanno messo insieme un bottino da doppia cifra sommando reti e assist – il ct dovrà trovare il modo di costruire una squadra più equilibrata e affidabile. L’Italia double face vista lunedì notte a Debrecen non basta infatti per coltivare sogni di gloria e nemmeno per guardare con più ottimismo al futuro: con difesa e centrocampo troppe volte in balia di un avversario modesto come Israele. Il 4-1-3-2 sperimentato in Ungheria non va e Ringhio si dovrà inventare in fretta un modulo differente, che renda gli azzurri meno vulnerabili soprattutto sulle fasce laterali. Col mezzo bicchiere pieno della ritrovata prolificità offensiva non si va lontani, soprattutto quando il livello dei rivali si alza. Guai se il doppio bomber invece di essere una risorsa diventa un lusso.

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