ROMA – Milan-Como in Australia, si decide oggi. La Uefa ha in programma un esecutivo per discutere, anche, della proposta della serie A di giocare la partita a febbraio a Perth. Una richiesta partita da una necessità: San Siro infatti sarà inagibile per le Olimpiadi invernali di Milano-Cortina. E così è nata l’idea di trasformare un problema in una occasione per promuovere all’estero il calcio italiano. Ma per poterlo fare serve il via libera della Fifa e quello della Uefa. Che però sembra orientata a dare parere contrario.
Milan-Como a Perth, Uefa verso il no: oggi si decide
L’Italia proverà a giocarsi oggi le sue ultime carte. Gabriele Gravina, che in consiglio federale ha sostenuto la richiesta della serie A, promuoverà l’iniziativa con il presidente Ceferin e soprattutto con il vice segretario generale della Uefa, Giorgio Marchetti. Che in questo caso indossa le vesti di mister no. Ad attendere una risposta non c’è solo la serie A, ma anche la Liga spagnola, che si era accodata alla richiesta italiana per giocare Villarreal-Barcellona a Miami. E questo è uno dei motivi per cui la Uefa è orientata al no: per il timore che tanti si accodino e quella di trasferire all’estero le partite diventi un fenomeno di massa. Più che un “no” per motivi giuridici infatti quello della confederazione europea del pallone è un indirizzo politico: che si fonda sulle proteste ricevute, dalle posizioni di ex calciatori – gli stessi che nelle grandi partite occupano posti vip riservati dagli organizzatori – a quelle del commissario europeo per lo sport Glenn Micallef.
La strategia dell’Italia per evitare il rifiuto
La soluzione per l’Italia è una: ottenere un rinvio della decisione, per avere più tempo per perorare la causa italiana. Il timore della Uefa è che passi l’idea di poter giocare una intera giornata all’estero, proposito ventilato in passato e contro cui si batterà strenuamente il presidente Ceferin. Molto contrario anche al “trasloco” a Miami di due squadre spagnole impegnate nelle coppe. Gravina sosterrà invece che nel caso di Milan-Como – due squadre che invece non giocano partite europee in questa stagione, dettaglio non trascurabile – si tratterebbe solo di una circostanza una tantum. Un fatto occasionale in cui l’obiettivo promozionale è figlio solo della necessità di giocare fuori da Milano per le olimpiadi invernali. E in questo senso, potrebbe arrivare una apertura Uefa. Non succedesse, ogni strada è possibile. Anche quella di ricorsi oggi inimmaginabili.