Questo sito contribuisce alla audience di
 

Juve, esame in Europa: arriva il Borussia Dortmund e darà la misura del successo sull’Inter

I bianconeri capiranno nella prima di Champions League se la buona partenza in campionato ha uno spessore

Gli juventini si domandano: è stato un gioco o era fuoco? Quei 9 punti in campionato, e quei 4 gol all’Inter, quanto valgono alla moneta della Champions, dove da anni il tasso di scambio è clamorosamente sfavorevole ai bianconeri, che dal giorno in cui si fecero cacciare ai quarti dai bambini dell’Ajax non ne hanno più imbroccata una, con tre eliminazioni agli ottavi, una ai gironi e l’ultima ai play-off?

La Juve di oggigiorno ha però il vantaggio di una certa verginità (Tudor è un semi-esordiente, ha alle spalle la sola esperienza del Marsiglia: due vittorie e quattro sconfitte), perché dopotutto sei mesi fa si sono azzerate molte cose e l’unico passato a ingombrare questa squadra è quello recentissimo, ovvero il fuoco acceso dalla vittoria sull’Inter («che per me ha una rosa migliore anche di quella del Napoli», osserva Tudor) e le vampate di ottimismo che ne sono derivate. «E oltretutto abbiamo vinto senza neanche giocare al meglio: possiamo fare di più» asserisce l’allenatore, che ha il vantaggio di non avere chissà quale pretesa da assecondare. «In ogni caso non so dirvi dove potremo arrivare in questa Champions e non ha neanche senso chiedercelo: meglio concentrarci sugli obiettivi vicini, non su quelli lontani».

Calcoli europei

Il sorteggio ha dato in sorte alla Juventus avversari accessibili, a partire da quello di questa sera: tra le squadre di prima fascia, il Borussia Dortmund — allenato da un altro croato, Niko Kovac — è quello maggiormente alla portata (altra cosa se si fosse giocato in Germania) e se vale il precedente dell’anno scorso, quando bastarono 16 punti per accedere direttamente agli ottavi, ai bianconeri serviranno cinque vittorie: in casa — Borussia, Benfica, Sporting, Pafos — possono fare l’en plein (d’altronde Tudor, da quando allena, ha sempre vinto allo Stadium), e tra le trasferte con Villarreal, Bodø/Glimt e Monaco, escludendo dunque il giro al Bernabeu, altri quattro punti sono possibili.

I pensieri di formazione: Bremer sì o no?

Discorsi lontani, comunque: l’unico interesse di Tudor è cavalcare l’onda, sfruttando l’entusiasmo che serpeggia nella squadra («Siamo più gruppo dell’anno scorso, un gruppo puro», dice il capitano Locatelli), la buona salute generale e i nuovi argomenti tecnici che il mercato gli ha portato. Non è stato programmato un turnover scientifico «perché è impossibile farlo, si guarda di volta in volta chi sta meglio. Quando c’è la Champions tutti si dimenticano della stanchezza e giocherebbero anche con mezza gamba», ma ora come ora, l’alternanza della freschezza Tudor se la può giocare soprattutto in attacco con Vlahovic e David, mentre per il posto di secondo trequartista se la giocano McKennie e Openda (uscirà Koopmeiners). L’altro cambio sicuro è sulla sinistra, dove rientrerà Cambiaso, mentre dietro bisogna vedere se verrà chiesto uno sforzo a Bremer, che ancora ha bisogno di due giorni pieni di recupero dopo ogni partita. È comunque pronto Rugani, che contro i centravanti grandi e grossi come Guirassy, lo spauracchio della serata, se l’è sempre cavata benone.

Segui tutte le ultime notizie di sport

Next Post

De Zerbi urges Greenwood to learn from Mbappe and Dembele to reach 'top level'

Mar Set 16 , 2025
Roberto De Zerbi believes Mason Greenwood's lack of consistency is stopping him from being a top-level player.

Da leggere